Erano le 16.30 di ieri, quando un uomo segnalava alla Polizia, tramite telefonata al 113, di aver localizzato il proprio iPad – grazie all’applicazione “Trova il mio iPad” – del quale era stato derubato solo un paio di giorni addietro.
Ecco come è andata nel comunicato della Questura di Ragusa:
La localizzazione indicava un sito a Santa Croce Camerina, ove effettivamente la Squadra Volante, allertata nell’occorso, si recava tempestivamente: una volta sul posto, i poliziotti prendevano contatti con il denunciante il quale riferiva che, sulla scorta delle indicazioni fornite dal terminale di cui era in possesso, il dispositivo della Apple risultava trovarsi in un sito individuato tra via Bagni e via Castel Santelena.
Da quel momento, la pattuglia conduceva una capillare attività di monitoraggio sui luoghi, finalizzata alla esatta individuazione del punto ove potesse trovarsi il dispositivo in questione, nonché alla identificazione dell’eventuale autore del reato.
Individuato orientativamente il luogo di interesse – una casa adibita ad abitazione posta al piano terra nei pressi dei siti indicati – si chiedeva al denunciante di far squillare l’allarme relativo al sistema di localizzazione così da esser certi di intervenire “a colpo sicuro”: a quel punto, la Squadra operativa entrava nell’appartamento che si trovava con la finestra aperta, cosa che consentiva di udire l’allarme del dispositivo in maniera inequivocabile oltre che di avere un’idea fedele dei vani di cui si componeva l’appartamento: dopo aver bussato ripetutamente alla porta di ingresso della casa, senza alcun esito, e dopo aver chiamato più volte dalla finestra aperta, richiamando l’attenzione degli eventuali presenti, gli operatori facevano ingresso entrando dalla finestra medesima. L’appartamento appariva disabitato; i poliziotti avvistavano un sacchetto di plastica, nascosto nel vano di un sottoscala che conduceva al primo piano, al cui interno vi erano l’Ipad ed un computer portatile.
Durante il sopralluogo, sopraggiungeva un uomo poi identificato per B.R. 28enne di origini algerine – incensurato e regolare sul territorio nazionale – il quale dichiarava di essere proprietario dei dispositivi informatici in questione adducendo di averli acquistati qualche giorno prima a Ragusa.
Le successive spiegazioni fornite alla Polizia assolutamente inconcludenti e contraddittorie incastravano definitivamente l’uomo: condotto presso gli Uffici della Questura, sottoposto ai rituali rilievi, il medesimo veniva denunciato “a piede libero” per ricettazione alla locale Procura della Repubblica.
Accertato il numero seriale del terminale dell’Ipad, nonché il relativo numero Imei, l’apparecchio veniva riconsegnato al denunciante, mentre il computer – di cui era stato denunciato il furto presso la Stazione dei Carabinieri di Santa Croce Camerina – veniva riconsegnato all’avente diritto dai militari dell’Arma.