Di Beppe Grillo, della sfiducia a Crocetta e della morale della (anti)mafia

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Certo che se il modo di promuovere la sfiducia a Rosario Crocetta, che negli anni si è costruito la reputazione del politico antimafia per eccellenza, è quello di rinnovare alla mafia il passaporto siciliano, con tanto di “moralità” assicurata tra i segni particolari, forse la mozione-Grillo ha meno chance di passare all’Ars di quante non ne abbia – udite, udite! – quella presentata da Forza Italia (che non a caso oggi ha reagito definendo Grillo e Crocetta come due facce della stessa medaglia, “quella dell’immobilismo e della demagogia”).

Vero è che in Sicilia la cosiddetta “mafia dell’antimafia” sta diventando un mestiere a buon mercato e pericoloso – lo dimostra, nel dibattito politico sul rimpasto nella Giunta Crocetta, la presunta “intoccabilità” di Lucia Borsellino, in forza solo ed esclusivamente del cognome che ha avuto il destino di portare – ma Beppe Grillo, ieri a Palermo per lanciare lo “Sfiducia Day” (al quale ha partecipato anche il sindaco di Ragusa Federico Piccitto), ha forse passato il seminato: “Qui ci sono i fichidindia e i morti ammazzati per mafia” ha detto. “Qui c’era Majorana, il grande scienziato, adesso siete poveri. Avete l’autonomia, ma siete poveri. Avete i Comuni sciolti per mafia e tutti parlano di onestà. Qui c’è una grande disonestà culturale, simbolo di questo Paese.
La mafia aveva una sua morale, non c’è più niente adesso. Oggi da chi è formata l’associazione a delinquere? Ve lo dico io: da affaristi. Nelle associazioni a delinquere non ci sono ormai più delinquenti, ma imprenditori, affaristi e magistrati”.

Per Grillo: “Dalla Sicilia se n’è andata pure la mafia“: “I mafiosi sono andati dove ci sono i soldi europei veri per gli appalti. In Sicilia siete sempre stati un bacino di voti da Andreotti a Lima fino ai 61 seggi a 0 in favore di Berlusconi. Ma vi capisco, maledetti: io lo metterei all’asta il voto anche per 92 euro da scaricare sulle tasse. Prima eravate interessanti perché c’era lo scambio del voto con il lavoro, ma ormai il lavoro non c’è più…”.

Detta così, sarebbe come dire che se rivogliamo la mafia e il voto di scambio dobbiamo firmare per lo Sfiducia Day. E dopo, se non altro, avremo la possibilità di decidere da cosa scappare, tra questa Sicilia e quella di Crocetta.