Si è parlato di un milione di partecipanti.
E tra questi, a Roma, c’erano anche “i trecento” della Cgil di Ragusa, che hanno aderto alla manifestazione nazionale che si è conclusa in Piazza San Giovanni con il comizio del segretario nazionale della Cgil, Susanna Camuso.
“Lavoro, dignità, uguaglianza” alla base della contrapposizione al Jobs Act deciso dal Governo “che va tutto – secondo il sidnacato – in detrimento dei diritti acquisiti dai lavoratori”. Dalla provincia di Ragusa sono partiti ieri alla volta della capitale, quattro pullman e molti altri partecipanti hanno raggiunto la capitale con mezzi propri.
“La cosa che mi ha più impressionato”, commenta Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa “la presenza di tantissimi giovani: precari, disoccupati, sotto occupati. Questo è il segno di una ribellione che chiama in causa i limiti di riforme, a cominciare da quella del lavoro che toglie diritti, annulla le aspettative di giovani generazioni, soprattutto donne, che si allontanano sempre di più dal mondo del lavoro.
I numeri che evidenziano questa crisi in Sicilia e in provincia di Ragusa sono molto eloquenti. Fa rabbia e tristezza a vedere che solo un pezzo della sinistra condivide la causa e la lotta che stiamo portando avanti.
Noi rimarremo al nostro posto con la fermezza e la coerenza che ci impone la nostra storia e il nostro ruolo, avendo a riferimento la tutela dei diritti dei lavoratori soprattutto dei giovani disoccupati e dei precari”.