“La prossima edizione del Premio Heritage, quella del 2015, sarà compiuta con la collaborazione dell’Unesco”. Ad annunciarlo, sabato sera dinnanzi il nutrito pubblico del teatro Tenda di Ragusa è stato il commissario Ray Bondin. Un annuncio di grande spessore che ha conferito ulteriore importanza all’evento, ideato e diretto dal presidente e dal direttore dell’Associazione Heritage Sicilia, rispettivamente Rosanna Criscione e Ignazio Caloggero.
Così come annunciato, sabato sera a Ragusa, ha trionfato la sicilianità.
“Fare promozione del territorio è la nostra mission – ha spiegato il direttore Ignazio Caloggero – e la serata di sabato è stata la ricompensa più gradita di tutti gli sforzi profusi per dare una chiara identità ad un evento partito dal basso ma che ha voglia di percorrere, attraverso i propri ospiti e premiati, la Sicilia in lungo e in largo. Ecco perché questo è il premio che è fatto di persone e di storie”.
Ed il fine è stato raggiunto attraverso le immagini, la musica e il folklore che ciascun segmento ha emanato.
Sul palco nel corso della serata, presentata dal giornalista Salvo Falcone, si sono avvicendati grandi nomi della sicilianità, in nome della quale sono stati insigniti del premio Heritage Sicilia.
La prima a salire sul palco è stata Lucia Sardo che ha interpretato alcuni brani de “La nave delle spose”, uno spettacolo dedicato a tutte quelle giovani donne siciliane che andavano in Australia per contrarre matrimoni già programmati.
E’ stata poi la volta dell’archeologo Giovanni Distefano che non ha mancato di sottolineare, nel suo intervento, come sia l’incuria che le mancate manutenzioni nei siti archeologici compromettono le testimonianze della nostra terra.
A scuotere le emozioni, è stata un’artista di grande empatia e di profonda comunicatività, la cantautrice Rita Botto, altra premiata con il prestigioso riconoscimento, che ha emozionato il pubblico con la potenza della sua voce e il calore della sua sicilianità, concludendo la sua performance con l’esecuzione di “Stranizza d’amuri”.
A chiudere il poker di premiati, il maestro puparo Mimmo Cuticchio che tra aneddoti, storie di gioventù e prospettive di spessore, ha raccontato cosa ieri e oggi ha rappresentato e rappresenta l’Opra dei Pupi. Infine, da citare i primi premi che sono stati conferiti al vincitore del concorso di pittura, il comisano Biagio Minniti con la sua opera “Il Siciliano” e ad Antonio Aiello, il giovane palermitano che con la sua opera “Nebrodi” ha conquistato il primo posto del concorso fotografico.
Contenitore della manifestazione la grande musica portata in scena dal Maestro Peppe Arezzo e dalla sua orchestra che, su testi originali di Michele Arezzo, ha raccontato la Sicilia, i siciliani, la nostra storia tra aneddoti e scaramanzie, il tutto esaltato dalla magistrale interpretazione degli artisti del MASD. A cambiare registro, quasi un modo per interrompere l’incedere dello spettacolo, ci ha pensato la band dell’Onorata Società che oltre al medley dei loro maggiori successi, ha offerto al pubblico una rivisitazione della canzone di Domenico Modugno, nella versione dei Tinturia, “U pisci spada”.
Insomma, la seconda edizione del premio Heritage Sicilia va in archivio con tantissime emozioni.
“Il prossimo appuntamento, adesso – ha concluso il direttore Ignazio Caloggero – è la Settimana Multimediale del barocco, in programma a Ibla dal 15 al 21 dicembre, un’altra occasione per promuovere il territorio attraverso lo strumento della multimedialità”.