Gli Stati Uniti consacrano il talento e l’estro creativo della stilista modicana Loredana Roccasalva, scegliendola, per la Bridal Week 2014, la Fiera della Sposa che si è svolta a New York dall’11 al 13 ottobre.
Insieme a lei altre sette aziende siciliane del settore alta moda e sposa che hanno potuto esporre il meglio delle loro originali collezioni.
Un ritorno alla qualità e all’unicità dei pizzi e dei merletti che sembrano fare capolino dai bauli delle nostre nonne.
Perché è questo, secondo la stilista modicana, in Italia e anche all’estero, ciò che chiede la sposa che, nel suo giorno più bello, vuole essere speciale e indimenticabile, indossando un abito che porti su di sé le meraviglie della nostra tradizione. Loredana è ancora in America e dovrebbe tornare “a casa” nelle prossime ore, ma noi l’abbiamo contattata per raccogliere i suoi commenti a caldo.
La partecipazione alla Bridal Week è, di sicuro, un traguardo molto prestigioso che in pochi riescono a tagliare. Com’è nata questa avventura a stelle e strisce e come l’hai vissuta?
Un traguardo importante e denso di soddisfazioni, frutto di un grande impegno e di un progetto che coltiviamo da anni. Abbiamo iniziato con Houston, poi Dallas e infine la grande Mela. L’America ha un bacino di utenti che noi non possiamo neanche immaginare e questo lavoro riserva sempre tante sorprese e bellissime emozioni, richiedendo, però, tanta fatica. E’ stata una meraviglia, non trovo altre parole!
Che genere di abiti hai scelto di esporre e quale messaggio hai voluto lanciare, alle spose d’oltreoceano, attraverso essi?
La sposa che ho proposto è la sposa di Loredana Roccasalva Couture, che veste sia una donna romantica con pizzi e merletti vintage, realizzati dalle sapienti mani delle nostre donne; sia una donna moderna, semplice e raffinata, fatta di tessuti morbidi e preziosi, sete, organze, shantung e taffetà che, lavorati in sinergia, producono degli intrecci inusuali. Il messaggio che ho voluto trasmettere alle spose delle Americhe è molto “made in Sicily”. La mia terra trionfa tra e con i miei capi, non dimentico mai di portarla con me e il pubblico lo vede e lo sente. Abbiamo fatto una proposta diversa rispetto a tutto ciò che il panorama sposa offriva, a tratti azzardando, e gli ottimi riscontri ci hanno dato ragione.
Solo otto aziende siciliane e solo tu a rappresentare la provincia di Ragusa. Era anche una responsabilità?
Una grande responsabilità, vero. Il pubblico è sempre incantato quando si parla di Italia e, nello specifico, di Sicilia. L’Italia, nel mondo, è sinonimo di qualità e di bello nel campo del design e del fashion. Peccato sia sempre più difficile far capire a chi ci governa che questa risorsa immateriale potrebbe essere la nostra salvezza, e che bisogna investire per permettere la rinascita di quell’artigianato che rischia di scomparire.
In cosa differisce il “bridal style” americano dal nostro? E in cosa il nostro stile è unico?
Gli americani sono o molto appariscenti (paillettes, strass e luccichini vari) o molto sobri ed eleganti. Non si può, comunque, parlare di un vero stile bridal made in USA. Il nostro è uno stile, appunto, semplicemente “italiano”. Loro lo definiscono così x fare un complimento, siamo un punto di riferimento.
Prossimi impegni?
Stiamo risistemando il punto vendita di Modica e c’è in programma un evento che vedrà moda arte e musica insieme per la presentazione della collezione esposta, in anteprima, proprio a New York. Stiamo, anche, lavorando all’apertura dell’e-shop per la linea degli accessori. E poi un evento a Catania a metà novembre per la presentazione della New Collection Accessories. E poi Parigi. E poi…