“Sono Nello Dipasquale, ex sindaco di Ragusa, iscritto al PD e renziano convinto”

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Il deputato regionale Nello Dipasquale

Ormai è ufficiale. Il deputato ragusano Nello Dipasquale è un tesserato del Pd.

A confermarlo è lo stesso ex sindaco di Ragusa che era confluito nel Megafono di Crocetta.
“Condivido ogni singola proposta di Matteo Renzi, ha un progetto chiaro e affidabile“, dice il deputato ibleo.
Di Renzi apprezza anche lo stile deciso, che non si ferma troppo davanti alle proteste e agli ostruzionismi.

Che fine farà, adesso, il movimento politico fondato da Dipasquale ossia Territorio? “È un’associazione”, spiega il deputato: “per questo ognuno potrà fare la scelta che ritiene opportuna. Ovviamente dovrà esserci un dibattito. Chi vorrà seguire la mia scelta dell’ingresso nel Pd lo farà, chi farà la scelta di rimanere comunque vicino al centrosinistra, come ha fatto Territorio già in occasione delle Europee e anche prima, sarà libero di farlo”.

Qualche movimento si intuisce già in consiglio comunale, a Ragusa. Due giorni fa un documento contro la maggioranza pentastellata era stato siglato dai due consiglieri del Pd e da quello di Megafono, Mario Chiavola.
A smarcarsi il consigliere di Territorio Angelo La Porta. Passerà anche lui al Pd? L’ex presidente del consiglio di quartiere di Marina appare poco interessato. Cosa rappresenterà l’ingresso di Dipasquale, con il suo gruppo, all’interno del Pd ibleo? Il deputato assicura: “Entrerò in punta di piedi, anzi in modo anche più discreto”.

Appare chiaro, comunque, che la presenza di Dipasquale nel Partito democratico ragusano non passerà inosservata. Il Pd ibleo, tra l’altro, è in una fase di tempesta, con una spaccatura che ai più appare ormai insanabile. La leadership provinciale di Denaro è contestata da buona parte dei circoli.

Ma tornando alla scelta di Dipasquale di aderire al Partito democratico, ai più non sfugge la militanza dell’ex sindaco in Forza Italia. Un passaggio che, alle passate elezioni amministrative, ha fatto storcere il naso a tanti, soprattutto nell’area di centrosinistra, non contenti della scelta di Peppe Calabrese di appoggiare Giovanni Cosentini, per anni vice sindaco nella giunta Dipasquale.

Il deputato, dal canto suo, ribadisce la sua posizione e ricorda le sue origini di “democristiano gullottiano”, ossia della cosiddetta sinistra dello Scudo Crociato. Poi l’uscita dal Pdl e la formazione di un movimento, ossia Territorio, l’adesione al Megafono di Crocetta e ora la scelta del Pd.
Scelte che non hanno sempre convinto il suo elettorato.