Denutrita, denudata e maltrattata dai familiari. A Ragusa la polizia libera un’anziana

5

La Squadra Mobile della Polizia di Ragusa, due giorni fa, su segnalazione di un’assistente sociale del Comune di Ragusa ha effettuato un intervento per appurare le condizioni di vita di un’anziana signora residente nel capoluogo ibleo.
L’intervento era necessario in quanto venivano denunciati fatti gravissimi di totale abbandono dell’anziana con grave pericolo per la salute della stessa e quindi di vita.

Ecco cosa hanno trovato gli agenti:

Immediato l’intervento degli agenti non appena ricevuta la segnalazione da parte dell’assistente sociale che ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato recandosi presso gli uffici della Squadra Mobile.

Congiuntamente ai servizi sociali del Comune di Ragusa, gli investigatori della Squadra Mobile si sono recati presso l’abitazione “cristallizzando” con foto ed accertamenti tecnici le condizioni nelle quali la donna era costretta a vivere.
Pochi metri quadri di casa dove vivevano 3 adulti, 2 minori e l’anziana donna lasciata abbandonata su un letto, denudata e in condizioni igieniche disumane, stante il fatto che non veniva accompagnata mai in bagno per i bisogni fisiologici.
Appurato quanto dall’assistente sociale riferito, gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria hanno affidato, grazie ai servizi sociali del Comune di Ragusa, la donna ad una struttura sanitaria sottraendola ai familiari.

Il sospetto (ancora da accertare) è quello che i familiari tenessero la donna in casa in quanto beneficiaria di una pensione essendo invalida al 100%. Gli adulti della famiglia non svolgono alcuna attività lavorativa, mentre i minori sono inseriti a scuola ma anche loro hanno già ricevuto “visita” dagli assistenti sociali competenti per valutare la possibilità della perdita della potestà genitoriale con contestuale affido da parte del giudice tutelare.

Gli uomini della Polizia di Stato intervenuti non credevano ai loro occhi, pareti talmente umide che non vi era intonaco, sporcizia da tutte la parti, letti lerci, la donna era seminuda senza alcuna cura, sporca, denutrita, con le medicine sul tavolo che prendeva di rado.
La sinergia tra gli uffici e l’espressione massima del concetto di “sicurezza partecipata”, hanno permesso alla Polizia di Stato ed ai servizi sociali del Comune di Ragusa di porre fine, non ad una “semplice” situazione di degrado, ma ad un imminente pericolo di vita per l’anziana.

Quanto accertato dalla Polizia di Stato è già stato trasmesso alla Procura della Repubblica per il reato di maltrattamenti in famiglia, commesso attraverso una condotta omissiva, non avendo compiuto gli atti necessari alla cura della persona. Il reato per cui dovranno rispondere il figlio e la nuora che avrebbero dovuto prendersi cura dell’anziana donna prevede una pena fino a 5 anni di reclusione nel caso in cui dovessero essere accertate malattie causate dai maltrattamenti, diversamente la pena potrebbe arrivare fino a 15 anni.

La Polizia di Stato raccoglie sempre le richieste d’aiuto, questa volta pervenute da una solerte assistente sociale, con la quale, in piena sinergia, si è riusciti a dare dignità ad una donna che senza alcun motivo era stata abbandonata all’interno della sua stessa famiglia, forse per soli interessi economici.