Ciò che contava era portare a casa il risultato. E, in parte, l’obiettivo è stato raggiunto.
Casa Starace è ancora abitata da Concetta, Gabriele e dal loro unico figlio disabile di 26 anni.
Lo sfratto che doveva avvenire stamani è stato scongiurato e rimandato al 3 dicembre, grazie all’intervento dei Forconi, del Movimento degli Agricoltori, del Comitato No Aste e di tutte le altre associazioni e movimenti che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza recandosi, di buon mattino, in via del Quarantotto 191 a Vittoria.
Tra questi: Fb for children, gli edili di San Cataldo e il MOVIS, presente non solo per solidarietà nei confronti del ragazzo disabile, ma anche per chiedere ai Forconi una collaborazione futura nel portare avanti cause che abbiano i portatori di handicap come vittime.
La storia di Concetta Caronte e Gabriele Starace inizia molti anni fa e si snoda lungo un doppio binario. Da un lato c’è la questione della casa nella quale la famiglia vive da circa 20 anni, e che apparteneva alla madre della signora Caronte. Per quella casa si contrae un prestito con la banca. Le rate si pagano normalmente fino a quando restano da saldare solo 4 mila euro. A quel punto, tra problemi vari e il sig. Starace che perde il lavoro, diventa impossibile versare la cifra e chiudere la pratica con la banca, che cede la pratica ad un factoring. Quest’ultimo, in breve tempo, mette la casa all’asta. La prima volta si cerca di vendere l’appartamento, del valore di almeno 70-80mila euro, a 22mila euro, ma l’asta va deserta. Il prezzo scende, quindi, a 16mila e infine a 12.600 euro, cifra per la quale un acquirente ignoto se l’è aggiudicata.
Nel frattempo la famiglia si mobilita, inizia la sua lotta, avanza proposte ma le risposte non arrivano, né positive né negative. Passano gli anni e il sig. Starace diventa pensionato, ma le 400 euro misere che prende vanno a finire nelle cure per il figlio.
E qui l’altra vicenda, iniziata nel ’99, quando il ragazzo ha 11 anni e gioca nel cortile della scuola. E subisce un incidente, battendo violentemente la testa e sviene. “Quando mio figlio è arrivato non si reggeva in piedi, vomitava e sveniva di continuo. Da allora ha crisi continue, ha perso un occhio e un orecchio, ha disturbi della personalità, fissazioni, perde l’equilibrio perché ha le vertigini, lo devo controllare costantemente. E, oltre al danno, pure la beffa perché lo hanno riconosciuto invalido solo all’1% e l’assicurazione, da anni, cerca tutti i cavilli per non risarcirmi! Per lui ho speso quasi 100mila euro. Se non avessi avuto mio figlio da curare, quei maledetti 4000 euro li avrei trovati in qualche modo. Invece”, conclude Concetta: “non ho dove prenderli e nessuno ci aiuta!”.
Quando le acque si sono calmate, la famiglia ha ringraziato le decine di persone che stamattina si sono riversate all’esterno dell’abitazione per far si che lo sfratto non avvenisse. Resta l’ansia per il 3 dicembre ma Concetta e Gabriele sono chiari. “Di qua non se ne va nessuno. Dove dovremmo andare a dormire? Alla stazione?”.
In realtà una soluzione potrebbe arrivare da Capo D’Orlando e a spiegarlo è stato Mariano Ferro, leader dei Forconi.
“Questo caso, se possibile, è ancora più grave degli altri perché c’è un disabile coinvolto. Abbiamo preso tempo fino al 3 dicembre e speriamo di avere modo di trattare con l’acquirente per far presente che c’è un gruppo di imprenditori di Capo D’Orlando pronto a pagare tutta la cifra, comprensiva di spese legali, per poi lasciare la casa alla famiglia. Sono imprenditori seri che abbiamo avuto modo di conoscere durante un viaggio in provincia di Messina”.
Ferro ha poi sottolineato come si tratti solo di provvedimenti tampone, in attesa della cosa più importante: il cambiamento della legge che disciplina le aste. “Il 15 ottobre saremo a Palermo per capire se l’ARS ha intenzione di votare il DDL di Piero Gurrieri, in modo che il testo possa andare a Roma ed essere votato dal Parlamento. Noi, comunque, il 3 dicembre saremo di nuovo qui e spero che saremo più numerosi di oggi perché è una guerra che serve a tutti dal punto di vista sociale”.
E proprio l’assessore alla trasparenza, Piero Gurrieri, presente stamani in via del Quarantotto nella qualità di Vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, ha affermato: “È una causa che condividiamo, e in nome della quale torniamo a chiedere all’Ars di approvare il disegno di legge da noi proposto e condiviso dai Sindaci e di inviarlo alla Presidente della Camera, per una immediata calendarizzazione. Al Governo Renzi, invece, chiediamo di disporre, con decreto, il rinvio di un anno delle aste in corso nei tribunali della Repubblica, per dare tempo al Parlamento di trasformare il DDL in legge”.