Colpito dalla pistola del padre, muore dopo tre settimane Gaetano Di Pietro

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Era la mattina del 12 settembre quando diversi colpi di pistola squarciavano il silenzio di una giornata tranquilla, a Scoglitti.

Ad impugnare l’arma, e ad alzarla contro il figlio di 35 anni, era stato un 66enne pensionato, esasperato, pare, dalle continue richieste di denaro del figlio. Nel pomeriggio di martedì 7 ottobre, a distanza di tre settimane, la lotta tra la vita e la morte è finita e l’uomo è deceduto in un letto d’ospedale del Garibaldi di Catania, nel quale era stato trasferito l’ultimo venerdì di settembre dopo qualche periodo di degenza al Guzzardi Vittoria senza alcun miglioramento.

Gaetano Di Pietro era stato subito ricoverato in prognosi riservata e, nella stessa giornata, era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni erano immediatamente sembrate gravi, ma si sono ulteriormente aggravate nei giorni a seguire, fino al tragico epilogo odierno.

La tragedia si era consumata nell’abitazione di Scoglitti nella quale il 35enne, disoccupato e con qualche lavoro saltuario, viveva con la famiglia.
A questo punto, naturalmente, si aggrava la situazione del padre 66enne di Di Pietro, subito bloccato dai Carabinieri e condotto nella caserma di Scoglitti, dove era stato a lungo interrogato. Inizialmente l’accusa, per lui, era di tentato omicidio.