Il Comune di Vittoria ha deciso di dotarsi del registro per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), cioè il registro dei testamenti biologici che prevede, per tutti i residenti maggiorenni e capaci di intendere e di volere, la possibilità di dichiarare, in forma assolutamente riservata, se, in caso di traumi o malattie invalidanti, intendano avvalersi o meno di terapie per il mantenimento in vita.
Si cerca così, su sollecitazione del Movis onlus che ha effettuato una raccolta firma per richiedere la stesura del documento, di regolamentare un settore particolarmente delicato che spesso, perché non piacevole o perché presi dal vortice della quotidianità, tendiamo a tralasciare o dimenticare del tutto.
L’atto è stato approvato dalla giunta municipale il 2 ottobre scorso e approda adesso in consiglio comunale. Il Sindaco, Giuseppe Nicosia, che questa mattina lo ha presentato in conferenza stampa, è stato molto chiaro in tal senso.
“L’Amministrazione ha fatto la sua parte con attenzione e celerità, recependo le istanze del Movis e dando mandato al segretario generale di redigere il testo. Adesso mi appello ai consiglieri, affinché non lo facciano arenare nelle secche di quel limbo indefinito in cui sono finiti molti altri atti che la città attende da tempo, tra cui il registro delle unioni civili. Chiederò al presidente Di Falco che una seduta venga dedicata solo a queste tematiche in modo che, in tempi brevi, il DAT possa essere approvato (come mi auguro) o bocciato o modificato, ma comunque analizzato e discusso. I problemi che esso chiama in causa sono troppo importanti: eutanasia, fine vita, resistenza terapeutica, donazione di organi, esequie. È già grave che manchi una copertura legislativa specifica“, ha concluso Nicosia: “cerchiamo, almeno, di destreggiarci bene con le norme che abbiamo a disposizione”.
Alla conferenza hanno preso parte l’assessore alla Sanità, Giovanni Caruano, che si è unito all’appello del sindaco al Consiglio comunale e che, da medico, giudica positivo tale provvedimento; il segretario generale del Comune, Paolo Reitano, che ha spiegato i dettagli tecnici del funzionamento del DAT, il Presidente del Movis, Carmelo Comisi, e il sig. Luciano Di Natale, papà di Sara, la ragazza ragusana di 30 anni in coma vegetativo permanente a causa di uno shock anafilattico dovuto all’ingerimento di una polpetta di carne contenente solfiti.
“Il diritto di scegliere se vivere o morire in determinate condizioni fisiche è sancito dall’art. 32 della Costituzione” ha ricordato Comisi “e va difeso come quello relativo alla libertà di scegliere sul divorzio, l’aborto o la fecondazione eterologa”.
“Mia figlia”, ha testimoniato Di Natale: “da più di 8 anni oramai è cieca, sorda, non si muove, non si sveglia. Costringere a vivere in questo stato è la cosa peggiore che un essere umano possa fare ad un suo simile, perché significa far vivere la morte”. Di Natale ha avuto parole di apprezzamento per i comuni di Vittoria e Ragusa che hanno scelto di dotarsi del registro dei testamenti biologici e ha denunciato i lunghi silenzi che spesso calano sui temi relativi al fine vita, soprattutto quando si spengono i riflettori su casi eclatanti come quello di Luana Englaro.
Dal momento in cui il DAT sarà attivo, i cittadini che lo vorranno potranno recarsi all’URP e, in busta chiusa, far pervenire (attraverso un modulo in fase di studio e di cui Comisi ha fornito una bozza) le loro volontà su eventuali alimentazione e idratazione artificiale, modalità di umanizzazione della morte e accanimento terapeutico. L’iter prevede la nomina di due fiduciari che avranno il delicato compito di testimoniare la reale volontà del soggetto.
“Si tratta di argomenti che chiamano in causa l’etica e la religione di ciascuno di noi”, ha concluso il sig. Di Natale. “E per questo ho scritto anche a Papa Francesco, per chiedere che si riduca l’ostilità del mondo cattolico. Sono drammi che non svaniscono ignorandoli e affrontarli, decidendo noi, senza delegare agli altri, è la cosa più sensata che si possa fare”.