Con l’arrivo del mese di ottobre, inizia il conto alla rovescia per il pagamento delle nuove tasse: è innanzitutto il caso della Tasi (la tassa sui servizi indivisibili introdotta dal Governo a partire da questo 2014) per cui la prima rata scade il 16 ottobre, insieme a quella dell’Imu.
Uguale all’Imu ha anche la base imponibile, relativamente agli immobili e la scadenza finale – il 16 dicembre – per il pagamento tramite F24. Il Governo, nel prevedere questa nuova tassa come componente della Iuc (l’Imposta Unica comunale, che si completa con l’Imu e la Tari, la nuova tassa sui rifiuti soldi urbani), ha lasciato liberi i Comuni di determinare, in fase di approvazione dei bilanci, aliquote da un minimo di zero a un massimo del 2,5 per mille (in caso di aliquote superiori, la differenza va riversata sulle detrazioni).
Ha fatto molto scalpore, a livello nazionale, il caso del Comune di Ragusa che, insieme a quello di Olbia, è stato l’unico capoluogo di provincia ad aver deciso di applicare l’aliquota Tasi pari a zero, rinunciando quindi del tutto a questa possibilità di introito per il 2014.
Ma in provincia non è l’unico: a rinunciare alla Tasi sono stati anche i Comuni più piccoli, ovvero Giarratana e Monterosso.
A fronte di questi Comuni “generosi” nei confronti dei loro cittadini, che in questo modo non verrano sovraccaricati di un ulteriore balzello sulla casa, ci sono quelli che hanno deciso – o, per meglio dire, sono stati costretti a decidere di portare l’aliquota al massimo, ovvero al 2,5 per mille: è il caso del Comune di Comiso, che non poteva fare diversamente dato il suo stato di dissesto finanziario, e del Comune di Scicli, che in questo modo il dissesto tenta di evitarlo.
Tra quelli in stato di dissesto (o prossimi), solo il Comune di Ispica ha applicato un aliquota più bassa: appena dell’1 per mille.
Tra tutti gli altri, il record dell’aliquota più alta lo battono i Comuni di Vittoria e Pozzallo, che l’hanno fissata entrambi molto vicina al massimo, ovvero al 2 per mille.
Il Comune di Modica, che proprio in queste ore ha pubblicato sul proprio sito l’informativa completa, ha fissato invece un’aliquota media dell’1,85 per mille.
Guadagneranno di meno, ma – anche in questo caso – tratteranno meglio i loro cittadini, i Comuni di Santa Croce Camerina, Acate e Chiaramonte Gulfi, che hanno fissato tutti l’aliquota solo all’1 per mille.