Aeroporto di Comiso non lascia, anzi raddoppia. Parola del presidente Di Bennardo

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Tagliato il doppio traguardo del riconoscimento come aeroporto di interesse nazionale e dei 250.000 passeggeri nel 2014, il “Pio La Torre” di Comiso “veleggia” con grandi ambizioni verso il nuovo anno.
Le spade di Damocle sospese sulla sua testa, tanto per cambiare, sono tante, ma in casa Soaco sembra più forte la voglia di ignorarle e di continuare a lavorare bene, forti dei numeri e dell’amore che il territorio sta dimostrando verso lo scalo.
L’anno in corso si chiuderà con circa 4500 movimenti e il Presidente, Rosario Di Bennardo, non fa mistero di sperare di riuscire a raggiungere quota 300.000 passeggeri già negli ultimi tre mesi di questo 2014 (e i 400.000 nel 2015) barcamenandosi tra mille e più problemi.

Presidente, le vicende di questo aeroporto riescono sempre a tenerci col fiato sospeso. Pochi giorni fa l’allarme dell’a.d. della Soaco, Taverniti, circa una eventuale chiusura nel 2015 a causa della data di scadenza del contratto Enav per i controllori di volo, finora pagati dalla Regione. Adesso, invece, il riconoscimento ufficiale del Ministero dei Trasporti…
Non ci siamo abbattuti per il grido di allarme e siamo, ovviamente, soddisfatti per l’inserimento nel nuovo piano nazionale degli aeroporti approvato dal Consiglio dei Ministri. Questo passaggio ci renderà il percorso di crescita più facile sotto molti punti di vista, ma è importante continuare a non dare nulla per scontato. Nel famoso contratto con Enav, che prevede per i primi due anni il pagamento dei controllori di volo con i 4,5 milioni della Regione, c’è scritto che se Comiso fosse, nel frattempo, diventato di interesse nazionale, avrebbe avuto più probabilità di passare a carico dello Stato. E noi nel nuovo piano nazionale ci siamo rientrati, avendo fatto numeri importanti, e il Governo questo lo ha visto. Come ha visto che ci sono scali che, una volta raggiunti i 250mila passeggeri, si fermano e non crescono più. Con il Ministro Lupi abbiamo, da sempre, un’interlocuzione diretta e, nei prossimi giorni, andremo a Roma per seguire l’altro importante iter: quello per l’inserimento nell’accordo di programma Stato/Enav. In virtù del riconoscimento di interesse nazionale dovrebbe essere tutto più semplice, in caso contrario dovranno spiegarci perché non ci dovrebbero pagare alcuni servizi.

E poi c’è il paradosso legato alla questione del presunto abusivismo dello scalo. La vicenda non riguarda la Soaco, ma potrebbe causarvi qualche grattacapo?
È un fatto che vede contrapposti il Comune di Comiso e l´Aeronautica Militare e sul quale è inutile esprimersi finchè c’è una causa giudiziaria in corso. Noi abbiamo una concessione quarantennale e quindi anche quest’altra preoccupazione, forse, ce la potremo togliere senza pensieri.

Torniamo ai numeri. Come si chiude il bilancio del 2014?
Come ogni impresa in fase di start up, siamo in perdita. Calcoliamo di poter raggiungere il punto di pareggio con i 600.000 passeggeri e, secondo il piano industriale, questo traguardo lo taglieremo nel 2017. Ma ci piacerebbe guardare già oltre, al milione di utenti. Prima di arrivar a quel punto, però, ci sono da risolvere tutti i problemi strutturali dello scalo, che è stato progettato per 260mila passeggeri. Tanto per cominciare abbiamo un problema di gate, visto che ce ne sono solo tre. Dobbiamo migliorare logistica e funzionalità, perché bastano tre voli vicini per rischiare il caos. Stiamo valutando il da farsi e una soluzione potrebbe essere quella di spostare all’esterno la zona arrivi per lasciare in aerostazione solo le partenze. Tutto ciò, però, comporterà costi enormi e non possiamo permetterci, soprattutto in un momento in cui il bilancio è negativo, di investire per predisporre un aeroporto per 600.000 persone e di ritrovarci, poi, al punto di partenza quando si inizierà a parlare di un milione di passeggeri. La struttura va adeguata una sola volta e bene. Sono lavori che vanno fatti di sicuro, ma se ne parlerà molto più in là, anche perché i progetti devono prima essere approvati, come ogni cosa, dall’ENAC. In estate abbiamo avuto non poche difficoltà, visti i flussi turistici notevoli, e rallentare tutto con dei lavori sarebbe stato impensabile. Abbiamo, quindi, tamponato spostando l’accesso più indietro, in modo che la fila potesse cominciare prima, e aggiunto due controlli sicurezza.

A breve arriverà la nuova società che si occuperà dei servizi a terra. Cosa cambierà?
Passeranno ancora almeno 40 giorni ma, di certo, si insedierà entro l’anno, una volta ultimata la fase di verifica documentale. Sarà una new entry importante perché diminuirà le spese a carico della Soaco e si occuperà dell’handling, ossia di check in, bagagli e di tutto ciò che riguarda l’assistenza a terra. Noi, come Soaco, abbiamo assunto a tempo determinato personale competente e formato in altri scali, ma questi contratti man mano scadono e abbiamo predisposto un bando europeo per esternalizzare i servizi. L’appalto è stato vinto da questa società che opera, tra l’altro, a Bologna e Napoli, e quando prenderà servizio sarà lei a decidere se mantenere i dipendenti ex Soaco, circa 25, o portare qui i suoi. La speranza, ovviamente, è che chi ha lavorato bene possa essere confermato.Sono, poi, usciti i bandi per 10 guardie giurate particolari, 2 elettricisti specializzati e 2 qualificati, un addetto specializzato in termoidraulica, un meccanico, un manovale e uno specialista in edilizia, ma questi saranno a carico della Soaco. Abbiamo ricevuto oltre 5000 curriculum vitae

Avete recepito il documento che mette in guardia sui possibili rischi derivanti dalla vicinanza del Muos alle apparecchiature avioniche degli aerei? E come vi state muovendo?
Questo dossier lo abbiamo più volte discusso in tavoli appositi, alla presenza di Aeronautica, Enac ed Enav. Tutti ci hanno ampiamente assicurato che non ci sono pericoli e noi non abbiamo motivo di pensare il contrario dato che, tra l’altro, ad Honolulu il Muos è attaccato all’aeroporto e tutto funziona bene. Ad ogni modo noi siamo operativi e andiamo alla grande, il problema semmai sarà per chi arriverà dopo.

Per concludere, cosa ci può anticipare sulle nuove tratte?
Il 25 ottobre chiudiamo la stagione estiva e sicuramente, per il momento, saranno soppresse Dublino e Kaunas. Restano, invece, Pisa e Francoforte. TunisAir ha concluso i voli charter con buoni numeri, e potrebbe tornare con voli di linea. Il nostro settore commerciale è in giro per l’Europa con l’obiettivo di portare nuove rotte e nuove compagnie da aggiungere ad Alitalia e Ryanair. Saranno mesi intensi, da qua a dicembre, per chiudere i contratti per l’estate 2015 ma noi abbiamo dimostrato di poter far atterrare anche voli intercontinentali e 757 e quindi possiamo giocarci bene tutte le nostre carte.