Marijuana a fiumi proveniente dall’Albania e gestita da un gruppo di comisani e vittoriesi da una parte e modicani dall’altra, che gestivano poi le rispettive piazze di spaccio. Ben 12 chilogrammi quelli che sono stati trovati dai carabinieri del nucleo Investigativo in un muro a secco delle campagne di Comiso nel corso delle indagini dell’operazione che è stata denominata, appunto, “Intercapedine”. All’alba di oggi i militari dell’Arma, su disposizione della Procura della repubblica hanno eseguito otto misure cautelari, di cui 5 in carcere, 2 ai domiciliari e una con obbligo di firma nei confronti di altrettante persone accusate di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Filippo Conduttore, 60enne di Vittoria; Angelo Cutello, 54enne di Comiso; Mauro Gesso, 34enne di Scicli; Massimo Giannone, modicano di 23 anni; Gianni Giuca, 49enne di Modica a cui sono state notificate le ordinanze di custodia cautelare in carcere, dei comisani Gianluca e Nicola Palumbo 25enne 31enne a cui sono stati concessi i domiciliari, e di Salvatore Salerno, 51enne di Vittoria, che ha ricevuto l’obbligo di firma.
L’operazione è stata illustrata in conferenza stampa dal Procuratore della repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, dal sostituto procuratore Serena Menicucci, dal comandante provinciale dei carabinieri di Ragusa Sigismondo Fragassi e dal comandante del nucleo Investigativo Domenico Spadaro.
“Non siamo nell’ambito del piccolo spaccio”, ha evidenziato il capo della procura ragusana, mentre la dottoressa Menicucci ha sottolineato come la droga, proveniente dall’Albania, fosse destinata a diverse parti della Sicilia. Dal canto suo, il Tenente Colonnello Fragassi ha messo in luce come si tratti sempre di droga, e di come il problema vada affrontato seriamente, a tutti i livelli. Le indagini hanno consentito di accertare che lo stupefacente, proveniva dal mercato catanese, tramite soggetti di nazionalità straniera, e veniva successivamente spacciato al minuto nei comuni di Vittoria, Comiso, Modica e Scicli. L’attività investigativa, particolarmente complessa e articolata, ha quindi consentito di ricostruire tutte le varie fasi, dall’approvvigionamento all’individuazione dei luoghi ove lo stupefacente, dopo essere acquistato“all’ingrosso”, veniva stoccato in attesa di essere prelevato, in quantitativi più piccoli, per essere ceduto ai soggetti dediti allo spaccio. Dalle indagini è anche emerso che gli indagati, oltre alla provincia di Ragusa, rifornivano di sostanza stupefacente anche il mercato di Niscemi. Il 14 giugno scorso, in quest’ambito erano stati arrestati i fratelli niscemesi Salvatore e Vincenzo Sentina, trovati in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana, che avevano appena acquistato e che stavano trasportando a Niscemi per spacciarla al dettaglio. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite circa 15 perquisizioni in tutta la provincia, a carico di tutti gli indagati, compresi quelli non raggiunti da misure restrittive, le cui abitazioni sono state passate al setaccio anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga dell’Arma. Sequestrata la somma di oltre 2.000,00 € in contanti considerata provento dell’attività di spaccio ed una Dacia Duster utilizzata per il trasporto dei grossi quantitativi di sostanza stupefacente. Nel periodo maggio – giugno 2014 l’attività di indagine ha consentito di documentare oltre 50 episodi di spaccio e sequestrare, a più riprese, cospicui quantitativi di droga. Il giro di affari della banda è stato stimato in oltre 100.000 euro nei soli pochi mesi oggetto dell’inchiesta.