Aveva rapinato, e in modo cruento, una 84enne di Comiso, lo scorso giugno. Ma l’anziana signora lo ha visto in viso e, messa davanti alle foto segnaletiche, lo ha riconosciuto, confermandone anche il riconoscimento in sede di incidente probatorio davanti al Giudice. Ora l’uomo, anche lui comisano, è stato raggiunto a casa e dopo le formalità di rito sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Ecco la ricostruzione dell’operazione da parte del Commissariato di Comiso:
In data 14 giugno u.s., alle ore 09.00, una pattuglia della Polizia di Stato interveniva a Comiso, in via Ruggero Settimo n. 13, presso l’abitazione di B.R. una donna di 84 anni per rapina consumata.
Avendo appreso dettagli ed informazioni utili per le indagini, gli agenti di Polizia iniziavano una ricerca immediata del rapinatore, ma senza successo.
La rapina era stata alquanto cruenta in quanto la donna riferiva agli agenti di Polizia che, essendosi allontanata qualche minuto dalla sua abitazione sita al piano terra, al momento del rientro trovava qualcuno in casa che la bloccava da dietro e le puntava un qualcosa alla schiena, minacciandola che se non le avesse dato i soldi la avrebbe uccisa. Per far ciò la gettava sul letto con forza facendola sbattere violentemente.
La donna che riusciva in un attimo a notare le sembianze dell’uomo, con il volto scoperto, indicava al malfattore dove teneva i soldi, appena 40 euro che consegnava al rapinatore.
Questi, prima di andare via, la minacciava ancora di non raccontare quanto accaduto e di non guardarlo in faccia mentre si allontanava.
La nonnina però oltre ad osservarlo in un attimo di distrazione dello stesso si imprimeva anche le caratteristiche fisiche dell’uomo.
Qualche giorno dopo l’anziana donna formalizzava la denuncia presso il Commissariato puntualizzando alcune circostanze, tra le quali le descrizioni esatte del rapinatore, che in un primo momento, in quanto sconvolta, aveva dato in maniera incompleta. Questi ulteriori dettagli permettevano agli attenti investigatori della Polizia, conoscitori del luogo e dei pregiudicati della zona, di approntare un album fotografico contenente le foto di alcuni soggetti locali dediti ad attività delittuose.
La vittima, tra questi riconosceva senza ombra di dubbio Z.F., nato a Comiso il 27.09.1988 come l’autore dell’efferato delitto, confermandone anche il riconoscimento in sede di incidente probatorio davanti al Giudice.
Inizialmente Z.F. viste le risultanza delle indagini della Polizia, veniva sottoposto in agosto alla misura cautelare dell’Obbligo di Dimora nel comune di residenza; incurante però delle prescrizioni che gli erano imposte, veniva fermato e controllato in giorni diversi ed in compagnia di altri pregiudicati persino a Catania, sempre dalla Polizia. A questo punto si chiedeva all’A.G. competente di aggravare la misura cautelare, che non era sufficiente ad evitare la commissione di ulteriori reati, con quella più afflittiva degli arresti domiciliari.
Ieri pomeriggio Z.F. è stato raggiunto a casa e dopo le formalità di rito sottoposto alla misura degli arresti in casa
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