Da mattatoio a discarica abusiva: la storia dell’ennesima incompiuta di Acate

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Un milione di euro spesi e mai utilizzata. È la storia della struttura che avrebbe dovuto ospitare il mattatoio comunale di Acate: un’area in totale stato di abbandono e preda dei vandali, e che nel corso degli anni è diventata una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, dove è stato gettato di tutto: lastre di eternit, carcasse di pneumatici usati, rifiuti medico-sanitari.

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Quella che dunque avrebbe dovuto essere una struttura fiore all’occhiello dell’intero territorio è diventata invece una delle eterne incompiute: un capannone fatiscente in cemento armato di circa 1.500 metri quadrati, in totale stato di abbandono e completamente vandalizzato, ed un’area circostante di circa 6.500 metri quadrati.

Giunte sul posto, le Fiamme gialle di Ragusa hanno proceduto al sequestro preventivo dell’intera area adibita a discarica abusiva ed alla segnalazione alla Procura della repubblica di Ragusa per le ipotesi di reato relative alla violazione delle norme in materia di tutela dell’ambiente.

Il complesso avrebbe dovuto ospitare la struttura all’interno della quale si sarebbe potuta garantire la macellazione nel comprensorio interprovinciale: una struttura che avrebbe certamente prodotto nuovi posti di lavoro. Non si conoscono ancora i motivi della mancata realizzazione del progetto, dell’abbandono della struttura fino allo sciacallaggio e alla creazione della discarica abusiva.

“La storia del macello comunale parte tra il 1985 ed il 1986” racconta il sindaco di Acate, Franco Raffo: “quando hanno ordinato la chiusura di tutti i macelli. Per venire incontro alle esigenze dei macellai mi presi carico di questa struttura che ricordo era già ormai quasi completa, chiavi in mano. Mancavano solo alcune opere aggiuntive, come per esempio quella relativa al canale di scolo delle acque che non doveva essere in cemento armato ma in terra battuta. Inspiegabilmente, nel corso degli anni e delle successive amministrazioni questa struttura non è mai stata attivata e poi, chiaramente, è andata degradandosi progressivamente con il tempo. Un vero peccato” dice il primo cittadino “dato che sarebbe stato l’unico macello a norma di legge di una vasta area ed avrebbe rappresentato una sorta di piccolo casinò, che avrebbe dato lavoro. Adesso, a questo, si somma anche il problema che è diventata una discarica abusiva e per questo, come Comune, ci siamo subito attivati”.

Oltre all’attività di polizia giudiziaria da parte delle Fiamme gialle, sono tuttora in corso anche accertamenti di natura amministrativa finalizzati alla verifica di eventuali ipotesi di danno erariale, proprio a carico del Comune di Acate, dato che la struttura risulta essere stata realizzata con fondi pubblici elargiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, per un importo complessivo superiore a un milione di euro.

L’attenzione della Guardia di finanza per i temi ambientali è sempre altissima. Diversi i sequestri che i finanzieri hanno effettuato in tutta la provincia di Ragusa, anche nell’ultimo periodo. Proprio ad Acate, nelle scorse settimane, le fiamme gialle hanno sequestrato un’area di 600 metri quadrati utilizzata da un meccanico per svolgere attività lavorativa o commercializzare pezzi di ricambio usati.
In diversi punti la zona era stata adibita a discarica abusiva. Nell’occasione i finanzieri avevano anche sequestrato 18 autoveicoli di varie marche, la maggior parte privi di documenti poiché rottamati; circa 4.000 kg di ricambi usati per auto e camion; circa 5.000 kg di rottami ferrosi e 4.000 kg di scarti da demolizione.

[Fonte: La Sicilia ]