Una situazione insostenibile, e da diverso tempo, tra moglie e marito, entrambi 36enni: lui bracciante agricolo, lei casalinga. E quel matrimonio fin dall’inizio rivelatosi burrascoso ma che, soprattutto grazie all’impegno della donna e al suo amore verso i tre figlioletti, è sempre proseguito. Fino a quando…
Questo il comunicato del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa:
Anni trascorsi in preda all’angoscia e alla paura per un marito violento, minaccioso, che non ha mai disdegnato percosse e insulti verso la consorte, anche in presenza dei figli minori. Una vera e propria persecuzione continua che, specie nel mese di settembre, aveva messo alla dura prova la signora, preoccupata fortemente per la propria incolumità e soprattutto per quella dei suoi bambini. Il tutto tenuto ben nascosto, come spesso accade, tra le mura domestiche della loro abitazione di Scoglitti.
Fino a ieri quando nel tardo pomeriggio l’escalation di violenza ha raggiunto il culmine: il marito cerca di abusare della moglie, forzandola ad avere un rapporto sessuale con lui, lei si oppone urlando a squarciagola, ne nasce una colluttazione, il marito decide allora di andarsene di casa, ma la moglie si reca al P.T.E. di Scoglitti dove si va a refertare per la violenza subita.
Nel frattempo i Carabinieri della locale Stazione, avvertiti dai vicini di casa, prontamente sopraggiungono e prendono contezza della situazione, cercando l’uomo per il paese e, una volta trovato, lo arrestano.
Condotto in caserma ed espletate le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica dottoressa Alessia La Placa, dinanzi alla quale dovrà rispondere dei reati di tentata violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, aggravati dall’averli commessi in presenza dei tre figli minori.Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli investigatori, che la settimana scorsa avevano già arrestato un comisano per stalking, ed avevano denunciato a piede libero altre due persone, sempre per atti persecutori.