“A questo punto era necessario fare chiarezza, sulle scelte compiute in questi 15 mesi di Amministrazione Piccitto e sul rimpasto in Giunta che, come ha sottolineato lo stesso sindaco, non ci ha visti chiamati in causa”.
Sono queste le premesse che l’avvocato Giuseppe Blundo, il presidente di Movimento Città ha esplicitato in apertura della conferenza stampa convocata oggi pomeriggio nella nuova sede di via Roma.
Una scelta, fieramente difesa da tutti i componenti del direttivo (privo del candidato sindaco Enrico Platania) schierati a fianco di Blundo e del consigliere comunale Carmelo Ialacqua, che di fatto colloca il movimento nato con Sergio Guastella ad essere una minoranza tra le minoranze a Palazzo dell’Aquila.
“Non ci interessava avere una poltrona” ha sintetizzato Blundo: “bensì portare avanti un progetto condiviso di politica per Ragusa, cosa che non si è verificata”.
Un assessorato, in verità, lo stesso Blundo dice che era stato offerto a Città dal sindaco già nel mese di luglio, nel corso di una delle poche interlocuzioni tra i due movimenti.
“Abbiamo rifiutato” sostiene “per coerenza con i principi che ci hanno guidato per tutti questi anni e che nelle ultime elezioni amministrative ci hanno permesso di essere la terza forza politica cittadina”.
Piuttosto che sedere in Giunta senza un piano politico concordato, hanno dichiarato gli esponenti di Città, si è preferito aumentare la distanza tra il consigliere Ialacqua, unica voce in consiglio comunale, e la Giunta adesso bi-colore, con l’ingresso del movimento Partecipiamo.
Questa la nuova direzione prospettata, che colloca Ialacqua come terzo polo di minoranza, dopo gli otto ormai compatti in una unica voce (e con unici dossier) ed i due consiglieri del Pd.
“Questo non ci spaventa”, sottolinea Blundo. “Noi continueremo a fare la politica come abbiamo fatto finora, portando avanti le nostre proposte e attivando una serie di nuove iniziative dopo il Pedibus, il co-working, l’attenzione alla collezione di abiti di Trifiletti. Molte verteranno la programmazione delle iniziative in linea con il Paes”.
“Su questo ho basato la mia azione in aula consiliare” aggiunge Carmelo Ialacqua. “Aderenza alle proposte che ritenevo in linea con il nostro piano politico e non risparmiando critiche, via via sempre più decise“. Ialacqua ricorda tra tutte quelle sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche, definito in copia ed incolla senza nessuna prospettiva, ed il Bilancio di previsione 2014, descritto coma una sciagura per la città, soprattutto per l’utilizzo dei 15 milioni di euro derivanti dalle royalties petrolifere.
“Sarò una voce discordante” ha concluso, “anche tra le fila dell’opposizione. Poco o niente mi accomuna alle politiche ed alle strategie portate avanti dai miei colleghi di minoranza. Sicuramente sarò propositivo e non mancherò di appoggiare ciò che di buono mi verrà proposto da questa nuova Giunta”.