Mentre si scopre, forse con un po’ di ritardo, che la cannabis spopola sempre più tra i ragazzi (nel 2014 quasi uno su quattro ha fumato marijuana almeno una volta, dice la Relazione sulle tossicodipendenze 2014 del Dipartimento politiche antidroga), si lancia anche l’allarme sulla Sicilia, visto che è la regione italiana con la più alta produzione di cannabis.
Secondo gli esperti di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri l’area che garantirebbe le piantagioni migliori, come riporta il nuovo numero di ASud’Europa, settimanale del Centro Pio La Torre è quella che si trova tra Palermo e Trapani.
In particolar modo in estate in quella zona si formerebbe il microclima adatto con il giusto mix di sole e umidità per permettere la migliore crescita delle piante. I sequestri di cannabis, secondo gli ultimi dati disponibili, hanno fatto registrare un aumento molto alto, passando da 1.008.215 nel 2011 a 4.122.617 nel 2012.
Il maggior numero di piante sequestrate è stato rilevato in Sicilia con il 91,8% del totale complessivo.
Un business che attira l’attenzione delle mafie che hanno cominciato a produrre in proprio la droga in quanto la coltivazione diretta offre indubbiamente maggiori guadagni e meno rischi per il trasporto.
E secondo l’ultimo rapporto sul consumo di droga nel mondo pubblicato dall’Unodc (Ufficio per la droga e il crimine dell’Onu), l’Italia è il primo paese al mondo per sequestri di piantagioni: oltre 4 milioni nel solo 2012 (4.122.617). Più degli interi Stati Uniti dove il numero si è attestato a quota 3.933.959. Un incremento del 5700% rispetto al 2010 quando i sequestri erano stati appena 71.998.