Non è questione di allarmismi inutili, né di squarci di paura stile Anni ’80.
Quelli erano anni in cui la cronaca nera e i chilometri d’inchiostro raccontavano momenti bui e dolorosi.
Oggi tutto questo è storia remota. Ma della calma, magari apparente, non bisogna di certo fidarsi.
Certo, non sono gli anni in cui le sparatorie o gli incendi erano all’ordine del giorno, ma questo non vuol dire che tutto sia passato o che quel “tutto” non esista più.
Cosa si chiede a questo territorio, allora? Coraggio, denuncia, schiena dritta oltre ogni pericolo?
Forse basterebbe una capacità di lettura più ampia ed asettica, perché a volte, dentro una “vampa” di fuoco, c’è una storia lunga decenni, condita in salsa di silenzi e di altrettante teorie.
Ad esempio, l’incendio avvenuto qualche giorno fa a Vittoria e che ha consegnato alle vampe ed alla brace un capannone adibito alla costruzione di imballaggi per l’ortofrutta ha riacceso squarci di vissuta preoccupazione, che si erano assopiti.
A reclamare attenzione è l’Associazione Antiracket di Vittoria, tramite il suo presidente, Eliana Giudice. “Quanto accaduto, e ci riferiamo ” dichiara la Giudice: “soprattutto al recentissimo incendio di un capannone adibito alla costruzione di imballaggi per l’ortofrutta, e a all’incendio, avvenuto all’inizio dell’estate, di alcuni mezzi meccanici di un imprenditore edile, desta paura perché sembra che la città rischi di ripiombare in un periodo già vissuto, fatto di attentati, e anche di faide e violenza tra clan.
Ciò che preoccupa maggiormente è che il settore del mercato e dell’indotto degli imballaggi rimanga nelle mire e sotto lo scacco criminale di personaggi che ancora monopolizzano questa economia con metodi prettamente mafiosi”.
L’auspicio, aggiunge la Presidente dell’Associazione: “È un nuovo intervento forte dello Stato, attraverso le forze dell’ordine e la magistratura che, in questi anni hanno dimostrato, in maniera eccellente, di saper stroncare sul nascere ogni tentativo di riorganizzazione dei gruppi mafiosi presenti in città.
Al contempo, invitiamo tutti gli operatori economici a denunciare alle autorità preposte ogni pressione o intimidazione, senza più alcun indugio o paura.
In questo percorso di denuncia, all’insegna della vera legalità, l’Associazione Antiracket starà sempre al fianco delle vittime di tali reati”.