Sono almeno tremila, in provincia di Ragusa, i pazienti affetti dal Alzheimer.
Oltre duemila quelli assistiti dall’Azienda sanitaria che da qualche tempo ha anche attivato un centro diurno, in piazza Igea, nel capoluogo.
Il centro assiste al momento ventuno persone offrendo numerosi servizi: dal memory training alla musicoterapia, oltre ovviamente all’assistenza più strettamente di tipo medico e infermieristico.
Il centro, con la collaborazione di sponsor privati e dell’associazione “Amunì”, ha organizzato, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, che si celebra il 21 settembre, una camminata alla quale prenderanno parte i soggetti assistiti dalla struttura di piazza Igea insieme ai familiari e al personale. La partenza domenica alle 10 da piazza San Giovanni: durata circa mezz’ora.
In conferenza stampa, l’evento è stato presentato dal direttore generale dell’Asp, Maurizio Aricò, dal primario di Neurologia, Francesco Iemolo, dal Direttore dell’Unità operativa complessa di Psichiatria di Ragusa, Antonio Virzì e da Antonio Merli di “Amunì”.
È toccato al dottor Iemolo dare qualche indicazione sull’incidenza della malattia tra la popolazione. Riguarda le fasce che vanno dai 65 anni in su, con un’incidenza del sette per cento che arriva al 30-40 per cento per gli ottantenni. C’è poi una piccola percentuale che riguarda i casi più precoci, tra i 45 e i 55 anni. “Tremila pazienti – ha detto – vuol dire almeno dodicimila persone che soffrono solo in provincia di Ragusa, considerato che per ogni paziente ci sono almeno quattro familiari che devono stargli accanto”.
Puntare sulla prevenzione, anche con uno screening sulla popolazione. Iemolo ha spiegato di aver chiesto alla Regione un finanziamento per controlli a tappetto sulla popolazione iblea con più di 65 anni, al fine di individuare casi di deficit cognitivi. Aspetti importanti come l’alimentazione e l’attività fisica possono migliorare la qualità di vita. “Fare invecchiare questa popolazione sempre meglio, è l’obiettivo che ci poniamo. Gli interventi vanno fatti a più livelli, anche con la collaborazione del terzo settore. Nessuno dei familiari di questi pazienti deve essere lasciato solo“. Il direttore generale dell’Asp ha anche spiegato che l’Azienda punta sempre di più a un’assistenza domiciliare, un sistema capillare che intervenga nel contesto familiare del paziente.
Al termine della conferenza stampa, Aricò ha poi ricevuto i responsabili sindacali per affrontare un tema spinoso, ossia quello relativo ai circa trecento lavoratori semestrali (tra ausiliari specializzati e operai), che in questi ultimi tempi hanno visto ridursi sempre di più le possibilità di lavoro.
Un gruppetto di lavoratori ha atteso l’esito dell’incontro all’ingresso della struttura che ospita la direzione generale dell’Asp, in piazza Igea.