La decisione del sindaco di Ragusa Federico Piccitto di nominare un esperto in comunicazione per la gestione in particolare dei canali social riferiti al Comune, ha scatenato un fiume di polemiche.
Ecco il comunicato dell’Assostampa:
La segreteria provinciale di Ragusa dell’Associazione Siciliana della Stampa prende atto – con rammarico – del comportamento contradditorio e antisindacale del sindaco di Ragusa che fa segnare un incomprensibile ritorno al passato nei rapporti col sindacato unitario dei giornalisti. Il comune di Ragusa, è bene ricordarlo, è stato uno dei primi enti in Sicilia, se non il primo in assoluto, ad aver applicato la legge sugli uffici stampa avviando e formalizzando una contrattazione decentrata con questo sindacato per l’applicazione del contratto di lavoro giornalistico all’attuale capoufficio stampa e per aver fissato in pianta organica un secondo posto di giornalista (attualmente coperto con ordine di servizio da una giornalista che ha una diversa qualifica). Tutto ciò è avvenuto nel maggio 2010. Un anno e mezzo dopo la Giunta Municipale guidata dall’ex sindaco Dipasquale, con delibera n.526 del 30 dicembre 2011, decide di sopprimere il posto di giornalista con atto unilaterale senza sentire il bisogno di consultare l’Assostampa con la quale aveva sottoscritto l’accordo l’anno prima. Nonostante le nostre formali proteste il posto resta soppresso. L’ex commissario straordinario Margherita Rizza si impegna di ripristinarlo ma anche lei non dà corso alla modifica della dotazione organica. Problema che riproponiamo appena eletto al nuovo sindaco Federico Piccitto in un cordiale colloquio. Dopo un anno di solleciti formali e nonostante una sua ‘apertura’ a ripristinare il posto di giornalista, alcune settimane fa la doccia fredda con una lapidaria comunicazione: “Le motivazioni che stavano alla base della decisione di soppressione del posto si ritengono tuttora valide”.
Un atteggiamento poco rispettoso nei confronti del sindacato dei giornalisti e in barba a qualsiasi dialogo e apertura ma soprattutto una scelta che fa ricacciare indietro il comune di Ragusa nei rapporti sindacali. Una decisione illogica che contesteremo nelle sedi opportune. Se il sindaco Piccitto ha fatto il paio con Dipasquale nella scelta di sopprimere il posto di giornalista, l’attuale primo cittadino va ben oltre, proprio in questi giorni, con la volontà di dotarsi di un comunicatore esperto nelle piattaforme digitali che possa seguire la sua attività istituzionale. Ecco che si ravvisa l’illogicità del primo provvedimento e si riscontra un atteggiamento contradditorio per la comunicazione dell’Ente. Da un lato si afferma che non è necessario il secondo posto di giornalista nell’ufficio stampa, confermando la soppressione del posto nella dotazione organica, e dall’altro lato si fa un bando, prima riservato al personale interno, per poi selezionare una figura esterna per la comunicazione digitale. E’ bene chiarire che la legge 150/2000 sulla comunicazione pubblica prevede che l’attività di informazione e comunicazione venga svolta dall’ufficio stampa, a meno che il primo cittadino non decida di nominare un proprio portavoce su scelta fiduciaria. Rappresentiamo, pertanto, tutta la nostra contrarietà per questa soluzione non rispondente alla ‘ratio’ della legge n. 150/2000 e valuteremo la possibilità di tutelare nelle sedi competenti i diritti dei giornalisti in ossequio alle leggi sulla comunicazione pubblica.
Ed ecco invece il comunicato stampa del consigliere comunale Giorgio Mirabella:
“Che il Movimento Cinque Stelle prediliga la comunicazione digitale è cosa nota, ma che addirittura venga attivato un procedimento amministrativo per la ricerca di (leggiamo testualmente nella delibera in oggetto N° 370 dell’11 settembre 2014) ‘…addetto alla cura della comunicazione digitale del sindaco con particolare riferimento alle nuove piattaforme web…’ ci appare un po’ eccessivo, soprattutto se si pensa che è riconosciuta una posizione economica ( precisamente D1) , dunque non è a titolo gratuito, ma avrà un onore per il Comune e dunque per i cittadini. Nello stesso atto, viene indicata anche una seconda figura professionale, ossia ‘addetto alla cura delle attività correlata alle funzioni di programmazione, indirizzo e controllo tipicamente ascritte al ruolo del Sindaco in materia di promozione e valorizzazione degli eventi culturali a forte valenza turistica…’. Anche in questo caso non si comprende bene l’esigenza, almeno non per il sottoscritto, considerato che in materia di promozione del territorio non solo ci sono gli assessori al ramo (Cultura, Spettacolo e Turismo), i dirigenti dei settori e tutti i dipendenti che compongono gli uffici, ma ci sono anche uffici periferici, associazioni di categoria e no profit, impegnati proprio in questa direzione. Dunque mi chiedo perché si è ritenuto necessario avere una figura professionale esterna all’ente che si occupi di ciò, anch’essa inquadrata in una posizione economica (D1), dunque sempre a carico del Comune e dei cittadini?
Sappiamo, scorrendo a grandi linee e ricordando alcuni passaggi del programma elettorale del nostro Sindaco, che il Movimento Cinque Stelle aveva bandito, proprio perché lo riteneva superfluo, tutto ciò che potesse aggravare le casse comunali e costituire uno sperpero di denaro pubblico. E dinnanzi a questi proclami non si può che essere d’accordo e concordi, ma allora queste due figure professionali in quale ambito andrebbero ascritte, se non in quello che prevede comunque un appesantimento delle casse comunali?
Ed in ogni caso è mai plausibile che il Sindaco abbia una figura professionale che si occupi della comunicazione del primo cittadino stesso sui social media? Perché tale compito non è stato assegnato all’ufficio stampa del Comune, considerato che la comunicazione è da intendersi quale prerogativa professionale dei giornalisti regolarmente iscritti all’albo, e che la comunicazione anche attraverso i social media non è discorso a sé?
Stessa cosa per l’organizzazione di eventi e manifestazioni che movimentino il turismo ed eventi culturali con l’intento anche di intercettare la richiesta, ma se non si hanno somme certe da destinare e se il bilancio previsionale da poco esitato ha dovuto far registrare delle restrizioni in questo come in altri ambiti, cosa si dovrebbe intercettare?”.Giorgio Mirabella
Consigliere comunale Idee per Ragusa