Cup e liste d’attesa, Aricò vuole vederci chiaro: “Tutto da riorganizzare”

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Come promesso, torniamo a parlare della vicenda del CUP di Vittoria, nel quale non è possibile prenotare le ecografie perché, ai cittadini, non vengono fornite le date.

Il problema, si è scoperto, è tutt’altro che nuovo, e non riguarderebbe solo Vittoria, ma l’intera provincia. Qualche giorno fa l’ASP di Ragusa ha diffuso un comunicato nel quale si legge testualmente che “la Direzione Aziendale ha messo in opera una verifica dei percorsi e delle responsabilità delle agende delle prenotazioni, allo scopo di garantire l’accesso alla programmazione per un periodo nettamente superiore a quello disponibile di oggi, comunque superiore a sei mesi”.

Contestualmente – ha assicurato il direttore generale Aricò – è in corso la riorganizzazione dei turni di lavoro della diagnostica allo scopo di estendere l’orario di attività, per venire incontro alle esigenze delle utenze, offrendo volumi superiori e fasce orarie più flessibili.

Fin qui le dichiarazioni ufficiali. Ma c’è di più.
Il direttore Aricò, da noi contattato telefonicamente, ha confermato di aver nominato una persona di fiducia per la presenza di anomalie nel sistema e ha annunciato anche di aver capito dove stia il problema organizzativo. “Non si è trattato dell’errore intenzionale di una persona, ma dell’interpretazione alla lettera, da parte di più dipendenti, di norme ormai obsolete che vanno assolutamente modificate. Stiamo, pertanto, lavorando al nuovo modello organizzativo e, non appena sarà pronto, mi auguro in una settimana circa, lo comunicheremo ufficialmente. Nel frattempo, ovviamente, stiamo cercando di gestire le emergenze, provvedendo e trovando una soluzione caso per caso, ogni volta che i pazienti con urgenze ci contattano”.

All’Asp, in sostanza, il nuovo direttore generale sta mettendo mano al cambio della gestione dell’agenda. La speranza è, ovviamente, che il problema dell’impossibilità di prenotare non si presenti più, ma anche che si possa far fronte, una volta per tutte, concretamente, all’atavico problema delle infinite liste d’attesa.