Il sindaco di Modica ai cittadini: “Contro chi mi denigra, mi affido a voi”

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Una lettera aperta alla città per chiedere “partecipazione e collaborazione”, per invitare i detrattori a desistere da “continui attacchi” e “proclami da vecchia politica”, per avere invece un atteggiamento costruttivo nei confronti della città e, nello specifico, dell’operato della sua amministrazione: l’ha scritta ieri il sindaco Ignazio Abbate, reagendo al fuoco di fila di polemiche che lo ha investito in particolar modo nelle ultime settimane, con particolare riferimento alla questione finanziaria.
Abbate si definisce invece il sindaco che ha tagliato gli sprechi all’interno dell’ente Comune: “È uno dei nostri principi cardine” ha scritto Abbate “insieme alla famiglia, la scuola, i servizi essenziali”.

“Mi preme” ha detto il primo cittadino in questa lettera aperta “dopo un anno di Amministrazione, scrivere alla città di Modica. La mia lettera non è un resoconto dell’attività amministrativa ma una riflessione su quanto realmente fatto per il territorio modicano, sotto gli occhi di tutti e documentabile dal punto di vista amministrativo-contabile. Nel primo anno abbiamo eliminato le figure dirigenziali con un notevole risparmio; dimezzata la remunerazione del segretario generale. Siamo riusciti a concludere transazioni importanti che hanno permesso di diminuire il debito complessivo e rimettere in un percorso virtuoso Palazzo San Domenico. Un dato incontrovertibile è l’avanzo di circa 7 milioni di euro nel bilancio di previsione 2014, primo strumento di prova per l’Amministrazione Abbate.

lettera_abbateE non si può certo sottovalutare la rimodulazione del Piano di Riequilibrio, la cui approvazione in Consiglio Comunale ha evitato l’indubbio dissesto finanziario. Un’azione importante è il prepensionamento di 79 dipendenti comunali che porterà l’Ente ad un risparmio complessivo di oltre 6 milioni di euro. Parlo di progetti, azioni, programmi concreti e non semplici proclami di vecchia politica che quotidianamente mi vengono addebitati”.

È pratica da “vecchia politica”, prosegue Abbate, quella di: “Screditare e mettere in cattive luce gli altri per arrivare ad un obiettivo: il mero protagonismo e la momentanea visibilità. Modica avrebbe bisogno di critiche costruttive o proposte attuabili per crescere e mirare ad uno sviluppo condiviso da tutti. Amministrare in questo momento richiede partecipazione e collaborazione. Invece, assisto a continui attacchi, privi di proposte concrete, che non hanno come obiettivo la città”.

E proprio alla città è rivolta la conclusione della lettera: “Mi affido ai cittadini, esortandoli a recarsi al Comune e informarsi sulle attività dell’Ente. Solo loro potranno giudicare il mio operato in questi anni”.

[Fonte: La Sicilia]