E così l’anno scolastico, in Sicilia, finirà prima: il 9 giugno, anziché il 13. A deciderlo, l’assessore regionale all’Istruzione Nelli Scilabra.
Il nuovo decreto porta la data del 4 settembre e spiega il motivo del passo indietro cui l’assessore all’Istruzione è stata costretta.
La prima data di chiusura delle lezioni entrava infatti in conflitto con gli esami di maturità della scuola superiore. Perché “il lasso di tempo intercorrente tra il termine delle lezioni”, spiega il nuovo decreto: “fissato dal precedente provvedimento e la data fissata dal Miur per l’avvio degli esami di stato, non consente lo svolgimento degli scrutini dopo la conclusione delle attività didattiche” nelle scuole superiori. Il precedente decreto prevedeva l’avvio delle lezioni per mercoledì 17 settembre e la fine per sabato 13 giugno 2015.
Con queste date, la prima prova scritta degli esami di maturità si svolgerà mercoledì 17 giugno 2015 e il lunedì precedente tutte le commissioni della maturità dovranno essere complete e operative. Se la chiusura delle lezioni fosse rimasta sabato 13 giugno, le scuole superiori avrebbero avuto solo la domenica per scrutinare gli studenti. E la domenica è un giorno contrassegnato in rosso sul calendario.
Assieme al 1° novembre, l’8 dicembre, il 25 aprile, il Primo maggio e il 2 giugno. Oltre che i giorni di Natale, Santo Stefano, dell’Epifania, di Pasqua e del lunedì dell’Angelo. Per questa ragione, la nuova data di fine delle lezioni è stata fissata al 9 giugno.
Ma per mantenere i 200 giorni minimi di attività didattiche offerte dalle scuole, sono state cancellate le vacanze di carnevale: dal 16 al 17 febbraio 2015.
Col nuovo calendario, i giorni di lezione in Sicilia diventano 205 (204 nei comuni dove la festa del santo patrono cade nei mesi scolastici).
Restano invariate le vacanze di Natale: dal 22 dicembre al 6 gennaio. Anche quelle di Pasqua, dal 2 al 7 aprile 2015. Resta, tra le festività deliberate dalla Regione anche il 15 maggio: festa dell’autonomia siciliana.
Ma la decisione della Scilabra, costringerà tutte le scuole che lo scorso 1° settembre hanno già deliberato il calendario scolastico d’istituto, con ponti e anticipi della prima campanella, a ritornare sui propri passi.