Arrestati 4 uomini a Scicli: avevano un fucile a canne mozze e due coltelli

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Durante un’operazione di controllo, domenica pomeriggio, i carabinieri di Scicli hanno arrestato quattro uomini, due tunisini e due sciclitani, sorpresi all’interno di un casolare abbandonato intenti ad armeggiare con un fucile a canne mozze e due coltelli a serramanico di genere proibito.

I quattro, immediatamente bloccati, si identificano in:
A.F., classe ’85; A.S., classe ’95, B.H.H., tunisino classe ’94, già noti alle forze dell’ordine e infine B.M., tunisino classe ’94, incensurato. I quattro dovranno rispondere dei reati di detenzione illegale di armi e munizioni da sparo, alterazioni di armi e porto di armi atte ad offendere.

Da alcuni giorni i Carabinieri li tenevano d’occhio da giorni, raccogliendo su di loro alcune informazioni che facevano ritenere che stessero per organizzarsi e compiere una probabile azione criminosa.
Poi, nel pomeriggio del 7 settembre, i militari dell’Arma hanno tenuto visto i quattro soggetti che, a bordo di una Ford di proprietà del tunisino B. e di uno scooter Yamaha del F., di dirigevano in Contrada Pagliarelli e, dopo essere scesi dai mezzi, entravano in un casolare abbandonato dove avevano nascosto le armi e le munizioni.
A quel punto i militari dell’Arma hanno deciso di intervenire, sorprendendo i quattro con il fucile a canne mozze e con i due coltelli addosso.

Nel casolare sono state anche rinvenute circa cinquanta cartucce, calibro 12, utili per il fucile a canne mozze, sul quale sono in corso gli accertamenti tecnici, dal momento che aveva la matricola abrasa.
Successivamente, i quattro prevenuti sono stati immediatamente condotti presso il comando di Scicli dove, dopo le formalità di rito, sono stati dichiarati in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

Le indagini dei Carabinieri, tuttavia, proseguono per stabilire cosa avessero intenzione di fare i quattro arrestati, che non si esclude stessero organizzando una rapina in danno di qualche esercizio pubblico.