Sigilli nella spiaggia di Randello. Tre indagati per abuso edilizio e abuso d’ufficio

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I Carabinieri di Ragusa questa mattina sono tornati nella spiaggia di Randello, questa volta per mettere i sigilli. La storia infinita delle autorizzazioni e dei ritiri fa così un passo determinante. I Carabinieri hanno agito in applicazione di un sequestro penale d’urgenza emesso ieri dalla Procura della Repubblica di Ragusa. Ecco i dettagli nel comunicato stampa dei Carabinieri:

Questa mattina i carabinieri di Ragusa e di Santa Croce Camerina hanno dato esecuzione al decreto di sequestro penale preventivo urgente nell’ambito del proc. pen. 2987/2014 della Procura della Repubblica di Ragusa.
Dai primi di giugno l’attenzione dei Carabinieri, prima di Santa Croce, poi anche di Ragusa, s’era concentrata su alcuni manufatti che erano stati posti sulla spiaggia libera di branco grande, arenile adiacente la riserva naturale integrale “cava randello”, sito d’interesse comunitario ita080004 di cui al decreto “habitat” e tutelato dal progetto “natura 2000”.
Al primo sopralluogo era stato trovato un cantiere per l’edificazione di uno “chalet” in legno. L’imprenditore incaricato della costruzione è stato denunciato per abuso edilizio e dopo qualche giorno, su ordine del sindaco di Ragusa, la pedana, i muri e tutte le travi e assi in legno presenti erano stati rimossi e asportati.
Nel frattempo i Carabinieri hanno vagliato tutta la documentazione presentata dal privato, che inizialmente sembrava regolare. Dal conseguente approfondimento, i militari hanno ritenuto che alcune autorizzazioni e convenzioni fossero illegittime, ovvero che il funzionario pubblico che le aveva concesse non avrebbe dovuto farlo. In particolare era stata autorizzata la posa di una pedana sopra la sabbia della duna, nonché autorizzati alcuni veicoli – tra cui un furgone-bar con relativo gruppo elettrogeno a motore benzina – a entrare nel demanio forestale soggetto a tutela. Di ciò è stato informato il Procuratore della Repubblica di Ragusa, dott. Carmelo Petralia, che ha inizialmente delegato l’Arma a perquisire l’ufficio pubblico che aveva concesso le autorizzazioni al privato, e successivamente ha ordinato l’urgente sequestro dell’area occupata dalla passerella, di tutti i “pass” e le chiavi del cancello forestale rilasciati al privato e del camion-bar con relativo generatore. Il tutto è stato sottoposto a sequestro dai CC stamattina, eccetto il generatore a benzina che non è stato trovato sul posto.
Tre al momento sono indagati, un imprenditore comisano per violazione di una norma penale del testo unico dell’edilizia, e per abuso d’ufficio in concorso il dirigente di un ente locale e il rappresentante legale di una struttura turistico-alberghiera sita nelle campagne del comune di Ragusa.
L’attenzione alla tutela dell’ambiente e del paesaggio sono sempre state elevate e rimangono tali, non solo per mano dei nuclei carabinieri tutela patrimonio culturale e tutela ambiente ma anche attraverso le strutture territoriali dell’Arma iblea, sempre supportate con mano ferma e decisa dal Procuratore della Repubblica di Ragusa, dott. Carmelo Petralia, che da quando ha assunto tale incarico ha sempre dimostrato peculiare attenzione alla tutela delle bellezze paesaggistiche e naturali iblee (solo si pensi alle precedenti indagini sulle spiagge e sulle cave) il cui rischio di deturpamento e compromissione e spesso molto sottovalutato da cittadino distratto.