La festa di San Giovanni si chiude, lasciandosi alle spalle eventi di grande emozione: il coinvolgimento delle diverse parrocchie della città, i numerosi momenti liturgici, il saluto del vescovo Paolo Urso, la sosta all’Anffas.
Ed ancora: i due giorni di Sangiovart e di tanti spettacoli in piazza San Giovanni, le quattro mostre al museo della Cattedrale, la costituzione della Rete di Comitati del Val di Noto, la commossa dedica a padre Carmelo Tidona ed il ricordo del giovane portatore Federico Nasello, scomparso a marzo in un tragico incidente.
Restano tuttavia alcune polemiche che, nel corso della giornata di sabato, hanno coinvolto i fedeli, i cittadini e gli organizzatori. A non aver convinto è stata soprattutto l’individuazione del percorso della processione che, in concomitanza con il nuovo impianto delle bancarelle della Fiera, si è scontrato con alcuni spiacevoli imprevisti. I fedeli dietro al Santo patrono per il tratto da viale del Fante, piazza Libertà e via Roma sono dovuti passare tra commercianti urlanti, camerieri e persone che passeggiavano non rispettando il momento di preghiera. La situazione più critica si è verificata proprio nell’ultimo tratto di via Roma, dove si sono ritrovate due file unite, bloccate dalla calca senza la possibilità di proseguire.
Critiche ed osservazioni (anche di natura politica, con il consigliere Mario D’Asta del PD e il movimento Territorio che imputano all’Amministrazione Piccitto di essere: “riuscita a distruggere il tradizionale clima di festa, con la mania di voler fare tutto di testa propria, senza ascoltare realmente le esigenze di tutti”), che il comitato organizzatore raccoglie al fine di poter individuare criticità e farne tesoro. In programma infatti nelle prossime settimane un incontro con l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Stefano Martorana, il quale aveva deliberato il nuovo posizionamento della fiera.
“Il problema relativo alle bancarelle”, spiegano i promotori “verrà affrontato in maniera costruttiva al fine di individuare soluzioni più consone. La necessità di rimuovere la fiera dalla sopraelevata per ragioni di sicurezza ha portato alla necessità di questa scelta, stabilendo insieme al Comune le uniche zone possibili.
Era inoltre stato richiesto espressamente ai commercianti di stoppare tutte le emissioni sonore ed eventuali preparazioni di cibi durante il passaggio della processione. Verificheremo con l’ente comunale dove le ordinanze hanno creato problemi o non sono state rispettate nonché, per il prossimo anno, se sia necessario trovare altre soluzioni. Oltretutto la processione è sempre passata da piazza Libertà e viale Tenente Lena con le bancarelle”.
Delusione anche per quanto riguarda lo spettacolo pirotecnico, che in alcune zone della città si è reso poco godibile. Il comitato anche su questo è intervenuto, spiegando che il problema non è da attribuirsi alla ditta Chiarenza, che da 4 anni garantisce a Ragusa spettacoli gradevoli e di qualità, bensì alle condizioni climatiche e in particolare all’elevato tasso di umidità che, in assenza di ventilazione, ha creato inconvenienti di visibilità.
[Fonte: La Sicilia]