Un Piano, tre varianti e poco tempo: se il Comune di Modica perde il riequilibrio

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Per il Consiglio comunale di Modica le ferie sono finite: una convocazione per oggi alle 18.00 costringe i consiglieri a tornare a lavoro e anche piuttosto in fretta, considerato che proprio oggi è l’ultimo giorno utile per l’approvazione della rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario. Sono trascorsi infatti i 60 giorni di tempo previsti dalla legge per questo adempimento, dall’erogazione dell’ultima anticipazione di liquidità, pari a poco più di 24 milioni di euro, da parte della Cassa Depositi e Prestiti.

La Giunta ha approvato la bozza mercoledì scorso e venerdì c’è già stata una prima riunione della Commissione Bilancio, che però non ha ancora espresso il proprio parere, come non l’hanno espresso nemmeno i Revisori dei Conti.

Una circostanza che di certo non pone le premesse giuste per un disteso dibattito in Consiglio, tant’è che un primo, duro commento è già arrivato da parte del consigliere Vito D’Antona: “Come avvenuto per i precedenti appuntamenti con la rimodulazione del Piano di Riequilibrio, l’Amministrazione Comunale, dimostrando ancora una volta pressapochismo e leggerezza, sottopone al Consiglio la sua proposta, priva ancora del prescritto parere del Collegio dei Revisori dei Conti, l’ultimo giorno utile previsto dalla normativa”.

Questa è infatti la terza volta che Giunta e Consiglio rimettono mano al Piano di riequilibrio, dopo la prima approvazione da parte della precedente Amministrazione e della precedente maggioranza, il 30 dicembre 2012: una prima rimodulazione fu necessaria a luglio 2013, subito dopo l’insediamento di Abbate, proprio a seguito della prima erogazione da parte della Cassa Depositi e Prestiti, e anche in quel caso ci fu un problema di termini in scadenza, tant’è che i consiglieri arrivarono a decidere di autoconvocarsi.
La seconda fu a gennaio, dopo un’audizione presso la Corte dei Conti e il rischio che il Piano venisse bocciato.
Ora non si tratta solo di apportare la modifica riguardante l’entrata del prestito di 24 milioni e la relativa restituzione, ma anche di rispondere alle prescrizioni della Commissione ministeriale e della Corte dei Conti in materia di spese per il personale, che hanno già portato l’Amministrazione alla decisione di mandare in prepensionamento 79 dipendenti, determinando un risparmio di oltre 6 milioni di euro.

Anche su questo, interviene D’Antona: “Nel merito, riteniamo la proposta fortemente azzardata, in quanto viene modificato il piano di copertura del disavanzo, con una rimodulazione basata prevalentemente su una previsione in aumento delle entrate, con particolare riferimento ai tributi e alle tasse a carico dei cittadini, ed un contestuale incremento esponenziale della spesa. Volere aggiornare il Piano, inserendo i dati del conto consuntivo 2013 e del bilancio preventivo 2014, significa riversare su di esso le criticità che abbiamo tante volte evidenziato. Come è possibile, ci chiediamo, pensare di basare il risanamento finanziario del Comune incrementando, come è stato fatto dall’Amministrazione Comunale solo qualche mese addietro, in modo azzardato e pericoloso”.

A differenza di quello che pensa l’Amministrazione Comunale  – conclude D’Antona: “Riteniamo la situazione finanziaria del Comune ancora in piena emergenza; in questa direzione riterremmo un atto di buona politica finanziaria che l’economia che potrà realizzarsi con il prepensionamento di settantanove dipendenti nel triennio 2015/2017 potesse essere utilizzata per ridurre il disavanzo e la tassazione verso i cittadini in un periodo di grave crisi economica che colpisce tante famiglie e tante imprese, invece di essere destinata a spese non indispensabili”.

[Fonte: La Sicilia]