“L’unica traccia lasciata dal CdA del Consorzio Turistico di Modica è una lettera di poche righe che annuncia l’attivazione del servizio navetta Modica Alta – Modica Bassa. Un servizio che non comprendiamo se consiste in una duplicazione del servizio pubblico o nella creazione di un sistema che sottragga lavoro a chi svolge già questo servizio come i taxi, gli NCC o gli autonoleggi”.
Comincia così una lunga lettera aperta(qui il .pdf), firmata da sette operatori turistici, soci del Consorzio, tra i quali alcuni fondatori, che hanno deciso di rompere pubblicamente e clamorosamente con i vertici dell’organismo consortile.
Si parte dal casus belli del pulmino turistico acquistato con i soldi della tassa di soggiorno di tutti gli associati ma che, in realtà, serve solo una parte di essi, quelli che hanno le loro attività a Modica Alta e Modica Bassa.
“Nella stessa lettera non viene spiegato il perché dell’esclusione dei turisti che soggiornano nelle strutture del quartiere Sorda né il perché il servizio non esista nelle ore serali quando, notoriamente, i turisti scendono a Modica Bassa per una passeggiata. Il servizio può essere visto come una duplicazione di quello già offerto dall’Ast (e retribuito dal Comune) o come una concorrenza per gli associati che lavorano nello stesso campo“.
Bersaglio ufficiale del duro attacco è il presidente del Consorzio, il palermitano Renato Nuccio, e più velatamente il sindaco Abbate, visto il “controllo” che l’Amministrazione comunale esercita sull’organismo.
“Non vogliamo addossare al Presidente e agli altri membri del CdA alcuna responsabilità, se non quella di essere stati frettolosi nell’aderire al fascino della pelosa compiacenza nei confronti della nuova Amministrazione“.
Un Consorzio politicizzato dunque, lamentano: è ciò che proprio non va giù ai firmatari del documento che chiedono al più presto la convocazione di un’assemblea di tutti i soci alla quale, sarebbe – secondo chi scrive – cosa buona e giusta che potessero partecipare anche i rappresentanti della stampa in modo da poter dare un’immagine più trasparente possibile di questo organismo tanto contestato.
Ecco un altro passaggio non proprio “morbido” nei confronti del presidente: “La fretta di mettersi supinamente al servizio dell’Amministrazione, professando piena obbedienza alla politica, non solo ha determinato la mancata attuazione degli obiettivi del Consorzio ma ha costretto il CdA ad agire nell’ombra, senza alcun rispetto dei principi di trasparenza.
Conoscendo la sua esperienza e le sue doti di manager del turismo viene difficile credere che un tradimento di tale portata sia frutto di ingenuità e privo di risarcimento. Noi abbiamo voluto che lei fosse il parroco dell’organismo consortile, non certo il sagrestano”.
In attesa di avere una risposta alla propria lettera e in attesa di ricevere tutti gli atti compiuti dal Consorzio nell’ultimo anno di attività, i firmatari hanno deciso di non versare più la tassa di soggiorno. “Otto mesi fa quando è stato costituito il consorzio ci sarebbe dovuta arrivare una mail con lo statuto e l’atto costitutivo” dice ora Massimo Cicero del Modica Palace Hotel. “Io ho chiesto di riceverli, ma per pigrizia, penso, nessuno me l’ha mai mandato. Il tesoriere che avrebbe dovuto occuparsi dell’invio non ha fatto assolutamente nulla in tutto questo tempo. Non possiamo più continuare in questo modo”.