La nuova allerta antiterrorismo è scattata anche nei porti siciliani, da una settimana.
Sono scattate infatti le procedure da adottare per dare corso alla nota diramata dal Viminale per sollecitare maggiori controlli antiterrorismo su traghetti e aliscafi utilizzati da cittadini provenienti dal Nord Africa o dal Medio Oriente.
La stretta ai controlli riguarda Palermo, innanzi tutto, ma anche Trapani, collegato con Tunisi; Catania e Pozzallo, collegati con Malta.
In prima linea ci sono la polizia di frontiera e gli uffici delle dogane, ma il ministero dell’Interno chiede anche la collaborazione delle autorità portuali e delle compagnie marittime, per eventuali segnalazioni di persone sospette.
La prima operazione, avvenuta domenica scorsa a Palermo, ha provocato disagi e ritardi sul traghetto per Tunisi, quando è partita la poderosa macchina dei controlli, che mantiene stretti contatti con la sezione antiterrorismo della Digos di Palermo e con i servizi segreti. Perché una piccola informazione può rivelarsi utile, ad esempio sulla frequenza dei viaggi di alcuni passeggeri verso la Sicilia.
Le verifiche doganali sono state intensificate su un gruppo di tunisini, due sono stati respinti dal territorio italiano perché hanno esibito documenti ritenuti irregolari e sospetti. Qualche ora dopo, sono stati imbarcati su un altro traghetto in partenza per Tunisi, e dunque rimpatriati.