Dovrà comunque lasciare il suo incarico, nonostante la fiaccolata dei 200 fedeli che nei giorni scorsi hanno attraversato le strade del paese: don Salvatore Sinitò, 60 anni, arciprete di Taormina, sarà sostituito e assegnato ad altro incarico. Più forti dei fedeli sono state le voci di una relazione tra il sacerdote e una giovane donna arrivate alle orecchie dell’arcivescovo di Messina, monsignor Calogero La Piana.
Per la comunità parrocchiale la vicenda è nient’altro che un “cuttigghiu di paisi”, pettegolezzi non degni di nota. Tutti con don Sinitò, i fedeli. Che hanno saputo del trasferimento direttamente da lui. Don Sinitò, a messa finita, nella chiesa di Sant’Antonio, li ha avvertiti che era stato trasferito, ma senza dare nessuna spiegazione sulle motivazioni.
Nessun commento anche nel saluto on line, postato dal parroco sul sito della parrocchia: “Con profondissima commozione e affetto grande rivolgo il mio saluto a tutta la comunità di Taormina, nel momento in cui, dopo 5 anni, mi accingo in obbedienza al mio Vescovo a lasciare la Parrocchia. Sappiate vivere la comunione nella partecipazione e nella corresponsabilità. Che in voi regnino sentimenti d’amore in tutte le sue sfumature: bontà, pazienza, misericordia, umiltà, dolcezza, “sopportandovi e perdonandovi vicendevolmente”. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un sol corpo, regni nei vostri cuori.
Questo l’articolo che Repubblica Palermo ha dedicato ieri al caso:
Il pettegolezzo era già diffuso da un po’, ammette Maria Russotti, presidente laica della congregazione Madonna del Varò: “Si, erano dicerie che circolavano. Ma niente di più che chiacchiere di paese“. “Se fosse per via di una relazione, allora dovrebbero allontanare quasi tutti i preti della zona”, commenta anche Claudio Romeo. E continua: “Ci sono preti accusati di pedofilia che non vengono rimossi, figuriamoci”. Se anche fosse vero, dunque, ma per Romeo non lo è: “Conoscendo e la ragazza e il parroco, siamo lontanissimi dalla verità”.
È ben difeso Sinitò dalla comunità che ha guidato negli ultimi 5 anni. Secondo tutti portando numerevoli innovazioni: “Prima le chiese erano tutte chiuse, adesso io apro la Chiesa della Madonna della Rocca dalle 8 del mattino alle 8 di sera e non è stato lui a mettermi lì, sono stato votato da 370 persone”, spiega Michele Cannavò. Si tratta di una piccola chiesetta su un alto promontorio qualche curva più su del centro turistico. Una chiesa piccola e mozza fiato, negata ai visitatori negli anni che hanno preceduto la guida parrocchiale di Sinitò, adesso accessibile ai turisti.
Il prete del presunto scandalo è stimato anche dal sindaco di Taormina, Eligio Giardina: “Ho certamente apprezzato la gestione del parroco. Seppure non sia mia intenzione entrare nel merito della decisione dell’arcivescovo Calogero La Piana”.
Una decisione, pare, irremovibile.(Continua a leggere sul sito di Repubblica.it)