La ricostruzione dei fatti operata dai Carabinieri ha permesso di appurare che un ambulante marocchino, approfittando dell’handicap da cui era affetto l’uomo vittima del reato, ha usato facile violenza su di lui riuscendo a sottrargli l’orologio che aveva al polso, peraltro di non ingente valore. Ecco com’è andata:
Nella serata del 22.08.2014 giungeva presso la Stazione Carabinieri di Marina di Modica la segnalazione da parte di alcuni cittadini che avevano visto un venditore ambulante extracomunitario usare violenza su un portatore di handicap – peraltro molto conosciuto nella frazione marinara – e strappargli l’orologio che aveva al polso per poi dileguarsi per le vie circostanti. Contestualmente arrivava ai Carabinieri anche la richiesta di supporto da parte dei Vigili Urbani, impiegati in quella frazione balneare, che nel frattempo avevano notato l’ambulante marocchino allontanarsi dal luogo dove era stato commesso il reato ed aggirarsi con fare sospetto nel centro abitato di Marina di Modica.
Rintracciato quindi lo straniero, lo stesso è stato identificato dai militari dell’Arma in CHAHIR Lillali, 68enne di origine marocchina stabilmente stanziato a Modica. La ricostruzione dei fatti operata dai Carabinieri ha permesso di appurare che l’ambulante marocchino, approfittando dell’handicap da cui era affetto l’uomo vittima del reato, ha usato facile violenza su di lui riuscendo a sottrargli l’orologio che aveva al polso, peraltro di non ingente valore.
Il grave episodio fortunatamente non è passato inosservato agli occhi dei cittadini che in quel momento popolavano la locale piazza Antonello da Messina, i quali hanno immediatamente riferito i fatti ai Carabinieri della Stazione di Marina di Modica per riceverne il solerte intervento.
E infatti i militari dell’Arma hanno immediatamente proceduto nei confronti del 68enne marocchino che, trovato in possesso della refurtiva subito restituita alla vittima, è stato dichiarato in stato di arresto. Dopo le formalità di rito l’arrestato, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura di Ragusa, è stato posto in regime di arresti domiciliari presso la propria abitazione.