Sarebbe un bracciante agricolo romeno di 25 anni, incensurato, il presunto autore dell’omicidio del giovane Sultan Tipu – cittadino nativo in Bangladesh, bracciante agricolo, ucciso con una coltellata al cuore in Contrada Resinè, a Vittoria, domenica 17 agosto.
L’uomo avrebbe confessato il delitto ai carabinieri di Ragusa che lo hanno fermato. Il movente sarebbe l’accaparramento del lavoro nei campi.
I carabinieri del Comando provinciale di Ragusa hanno recuperato gli indumenti e il coltello, ancora sporchi di sangue, utilizzati dal presunto autore dell’omicidio, ora nel carcere di Ragusa, su decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal pm Federica Messina della Procura iblea.
Il romeno I.C. ora dovrà quindi rispondere della pesante accusa di omicidio volontario aggravato e porto di armi atte ad offendere. Pare che quando è scoppiata la lite, il rumeno fosse ubriaco. Ha preso il coltello e ha sferrato il colpo fatale, quasi senza rendersene del tutto conto.
Ai carabinieri di Vittoria e Ragusa, sono dunque “bastate” circa 36 ore, ininterrotte, di indagini per trovare il presunto assassino di Sultan, ucciso una sola ma letale coltellata, sferrata all’altezza dell’addome superiore sinistro.
A incastrar il 25enne romeno, le serrate indagini dei militari del luogo, che hanno scandagliato gli ambienti dei lavoratori agricoli stranieri. Vittoria infatti è il comprensorio che rispetto agli altri della provincia di Ragusa, conta le presenze più alte di lavoratori appartenenti alle varie comunità nordafricane, rumena, indiana e albanese impiegati nelle coltivazioni in serra: oltre 5 mila unità.
Già dai primi rilievi scientifici a cura della Sezione Rilievi Scientifici del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa, gli investigatori avevano ricostruito gli ultimi attimi di vita del giovane bengalese: la vittima sarebbe stata aggredita sull’uscio dell’ingresso della propria abitazione e dopo aver ricevuto la coltellata nei pressi del cuore, la vittima aveva provato ad allontanarsi dall’abitazione per cercare dei soccorsi, percorrendo oltre 80 metri, per poi accasciarsi al suolo in un campo adiacente.
Qui l’ultima persona che lo ha visto agonizzante, è stato il proprietario dell’abitazione ove era domiciliato, il quale ha immediatamente chiamato il 112.
A orientare le indagini verso il romeno è stata proprio la testimonianza del padrone di casa dell’ucciso, che ha visto Tipu quando era stato appena ferito a morte lo ha sentito mormorare “il romeno mi ha accoltellato”.