Folle inseguimento e marchi falsi: due denunciati, tra Marina di Ragusa e Santa Croce

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I militari del Nucleo Operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Ragusa hanno denunciato due persone per resistenza a pubblico ufficiale e altri reati in esito a un pericoloso inseguimento iniziato dal lungomare Andrea Doria a Marina di Ragusa e terminato in centro a Santa Croce Camerina.

Questo il resoconto dell’operazione nel comunicato della Compagnia Carabinieri di Ragusa:

I militari dell’Arma, come loro consueta usanza, anziché perdersi in proclami e promesse sulla prevenzione e repressione dei reati sul litorale, semplicemente lo fanno.
Anche ieri sera erano impegnati, sia in uniforme che in abiti civili, a combattere il crimine e l’illegalità nella frazione balneare di questo capoluogo. Cero, vista la quantità enorme di persone che affollano le vie del centro di Marina, i carabinieri sono una percentuale infinitesimale tra i presenti, ma loro ci sono, e vigilano.

Verso le 22.30, due militari su auto “civetta” hanno notato una Fiat punto blu stranamente carica, con il posteriore visibilmente appesantito. Mostrata la paletta, hanno intimato l’alt per procedere a un controllo.

Il conducente, per nulla convinto, ha premuto l’acceleratore ed è fuggito. Ne è scaturito un folle inseguimento per le vie di Marina, prima sul lungomare, poi all’interno, poi lungo la sp120 verso Santa Croce e infine nel centro camerinense tra i pedoni terrorizzati.
Da ultimo, in una stretta via di quel contro, il conducente apre la portiera e scappa a piedi con l’auto ancora in movimento. Questa finisce la sua corsa contro la Citroen di un residente e si ferma. Anche il passeggero tenta la fuga, ma mentre il conducente riesce a scomparire tra le viuzze, l’altro viene bloccato e condotto in caserma. È un minorenne comisano, ufficialmente disoccupato.

Attraverso il veicolo, peraltro sequestrato poiché privo di assicurazione, i militari risalgono al proprietario, un marocchino 23enne residente a Comiso, già noto per questioni di droga. Per tutta la notte cercano, tra Santa Croce e Comiso, di rintracciarlo a casa o nascosto da conoscenti. Nulla di fatto, ad ora il marocchino è sempre irreperibile.

Aperta l’auto, la sorpresa: il portabagagli era stipato di mercanzie, ovviamente tutte con noti marchi contraffatti. Sono stati sottoposti a sequestro 44 occhiali da sole a marchio “Ray ban”, 3 occhiali da sole a marchio “Prada”, 2 occhiali da sole a marchio “Mark Jacobs”, 9 foulard a marchio “Burberry’s” e “Fendi”, 8 maglie polo a marchio “Hermont e Blaine”, 16 maglie polo a marchio “Fred Perry”, 3 maglie polo a marchio “Lacoste”, 21 maglie polo a marchio “Ralph Lauren”, 6 maglie polo a marchio “La Martina”, 3 maglie polo a marchio “Burberry’s”, 8 maglie polo a marchio “Colmar”, 7 maglie polo a marchio “Armani”, 3 maglie polo a marchio “Blauer”, 1 maglia polo a marchio “K-way”, 5 maglie polo a marchio “DSQuared”, 28 paia di scarpe a marchio “Nike”, 15 paia di scarpe a marchio “Adidas”, 27 paia di scarpe a marchio “Hogan”, 3 bermuda a marchio “Harmont & Blaine”, 1 bermuda a marchio “Burberry’s”, 1 telefono cellulare.

Entrambi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Ragusa per resistenza a pubblico ufficiale in concorso. A carico del marocchino si ipotizzano altresì i reati di introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi (c.p. art. 474), ricettazione (c.p. art. 648), guida senza patente per non averla mai conseguita (art. 116/15°-17° c.d.s.), commercio di occhiali da sole privi della marcatura CE (artt. 14/4° e 12 d.lgs. 475/1992), omessa copertura assicurativa, e poi guida pericolosa, fuga a seguito di sinistro stradale, sorpasso pericoloso e altre del codice della strada.

Il commercio di abbigliamento e occhiali falsi è un grave reato ampiamente sottovalutato in questo Paese da tanta gente che attratta dai prezzi bassi non tiene in considerazione il potenziale gravissimo pericolo per la salute – ad esempio – di occhiali da sole prodotti con plastiche non garantite anti-UV che potrebbero causare importanti patologie agli occhi.

Non solo, il NAS CC di Ragusa ha nel recente passato scoperto che le scarpe cinesi contenevano prodotti tossici che provocavano irritazioni alla pelle dei piedi. Non si potrebbe escludere altresì che i coloranti utilizzati per bermuda e polo non provenienti dal mercato regolare possano essere irritanti per la pelle e causare dermatiti.
I carabinieri, sia i NAS che la territoriale, sono e saranno quotidianamente in prima linea anche contro questi reati, sia per la giustizia che per la salute del cittadino. La campagna contro il falso in spiaggia e nei mercatini (si sospetta che il fuggiasco provenisse da un mercatino di Donnalucata) procederà senza indugi fino alla fine della stagione turistica.