Nuova incursione dei “No Muos”, la scorsa notte, all’interno della base militare americana di trasmissioni, in contrada Ulmo, a Niscemi.
Circa quaranta attivisti hanno scavalcato la recinzione e hanno raggiunto gli ultimi due dei sette dimostranti che da venerdì scorso, arrampicati sui tralicci delle antenne, protestavano contro il sistema satellitare di comunicazione ad altissima frequenza, ritenuto pericoloso per la salute dei residenti di un vasto territorio e per il traffico aereo del vicino aeroporto di Comiso. Gli altri 5 erano scesi all’arrivo del corteo di sabato.
L’incursione, decisa al termine di un’assemblea dei “No Muos”, è stata sorvegliata a distanza dalla polizia che ha evitato il contatto ravvicinato.
Gli attivisti hanno “liberato” i loro due compagni, hanno scattato alcune foto di gruppo, a ricordo della loro azione, e poi si sono allontanati per far ritorno al presidio permanente. Il presidio è una sorta di campeggio con una presenza costante di giovani contestatori del coordinamento “No Muos” che chiedono ormai la chiusura della base niscemese della marina americana (ritenuta strumento di guerra) e lo smantellamento delle 46 antenne Nrtf, in esercizio da anni, per farne un centro di accoglienza e di pace.