Si sono reinventati lo swing e lo hanno fatto mischiandolo all’elettronica, divenendo così i pionieri dell’electroswing, un genere musicale gettonatissimo in tutta Europa.
Gilet, cilindri, bombette e lunghi baffoni all’insù: lo stile dei The Sweet Life Society è inconfondibile. Un tuffo al passato, rivivendo il tempo mai perduto della Dolce Vita, a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 che ha caratterizzato l’arte e il cinema della scorsa metà del secolo, finché il sound dell’elettronica prende il sopravvento e allora sembra di essere catapultati nella scena underground di una grande metropoli come Milano, Londra, Parigi.
Ospiti del festival diretto da Francesco Cafiso la band torinese, ieri sera, ha dato prova della sua bravura, coinvolgendo il pubblico del Vittoria Jazz che da sotto il palco ha ballato e cantato insieme ai musicisti per poi prendersi per mano e formare un grande e unico cerchio per salutarsi e salutare così ‘la società della dolce vita’, che da oggi sarà impegnata in una serie di date tra la Sicilia, la Puglia, e la capitale britannica, patria dell’electroswing, dove la band torinese è molto apprezzata.
‘Swing Circus’ è il primo album della band, suonato cantato e ballato, ieri sera, dalla prima all’ultima traccia. Le due anime pensanti del gruppo sono Gabriele Concas e Matteo Marini che si circondano di una cricca allargata di artisti, grafici, videomaker che può anche aumentare di concerto in concerto. Ieri sera la band ha suonato con questa formazione: Gabriele Concas e Matteo Marini (producer), Massimo Marcer (tromba), Francesco Grano (sax), Giulia Passera (voce), Moreno Turi (Voce), Giangiacomo Rosso (chitarra), Niccolò Bonavita (contrabbasso).
Con il concerto di ieri sera si chiude la settima edizione del Vittoria Jazz Festival. Organizzazione e direzione artistica sono già all’opera per pensare al meglio l’ottava edizione.