Scarne le dichiarazioni dei due consiglieri comunali, ex Movimento Cinque stelle, che ieri pomeriggio nel corso del civico consesso hanno ratificato il passaggio all’interno del Movimento Partecipiamo, per Mirella Castro, e nel Gruppo misto per Manuela Nicita.
Entrambe hanno deciso di non scendere nei particolari delle motivazioni alla base della scelta presa, comunque smentendo le logiche di regime dittatoriale che regolerebbero le dinamiche interne al gruppo e ribadendo piena coerenza al programma che hanno contribuito a portare avanti nel corso della campagna elettorale.
Affermazioni che hanno scatenato i commenti dei consiglieri di opposizione, pronti a calcare la mano e sottolineare come la luna di miele per l’Amministrazione Piccitto sia finita, mettendo a nudo tutte le contraddizioni del movimento di Grillo. Nessuna dichiarazione in aula da parte dei 16 consiglieri pentastellati, che hanno preferito non alimentare le polemiche ma che tuttavia si sono lanciati a qualche personale commento nei corridoi. La fuoriuscita dal gruppo, non seguita dalle dimissioni come per esempio fece l’ex consigliere Giorgio Licitra, andrebbe contro tutto ciò che in campagna elettorale era stato detto. Una pratica appartenente alla vecchia politica. Di fatto, nel corso della prima parte dei lavori di aula, sono state rideterminate le Commissioni Consiliari permanenti, la Commissione Trasparenza e la Conferenza dei capigruppo. Organismi ai quali Mirella Castro prenderà parte in toto, Manuela Nicita invece dividerà il compito con Elisa Marino perché già precedentemente all’interno del Gruppo misto.
Il terremoto politico che mina le sorti della maggioranza e la delicata questione Rifiuti oggetto di tutte le comunicazioni della minoranza, alle quali ha risposto il sindaco Federico Piccitto. Un intervento secco, atteso e necessario, attraverso il quale il primo cittadino ha inteso chiarire la propria posizione.
Un intervento richiesto anche dal consigliere Carmelo Ialacqua, che ha evidenziato una serie di consistenti perplessità da parte di Movimento città circa la politica di igiene ambientale perseguita da Palazzo dell’Aquila. “Un mosaico di stranezze e passaggi non sempre comprensibili che si sta componendo a Ragusa ed in provincia”. Il riferimento è alla questione che ha investito il sindaco di Scicli Franco Susino. Ed ancora Ialacqua definisce “criptico” l’esito dell’ultima gara d’appalto per l’attribuzione del servizio di igiene pubblica per un periodo di 6+6 mesi ed incerto l’esito che avrebbe il percorso della gara risolutiva dei 7 anni.
Sull’esito del bando di gara, il sindaco Piccitto ha comunicato di aver inviato tutto l’incartamento all’autorità inquirente. Per quanto riguarda la ventilata frattura all’interno del Movimento Cinque stelle, ed il declassamento di sindaco e consiglieri da attivisti a simpatizzanti, il primo cittadino la definisce solamente una dinamica di democrazia interna, una fase vivace e frizzante di confronto. “Questo sindaco e questi consiglieri – ha assicurato – continuano ad agire con piena legittimazione a tutti i livelli a nome del Movimento Cinque stelle”.
Riguardo ai due esponenti che hanno deciso di abbandonare il gruppo, Piccitto ha sottolineato che pur non comprendendo appieno la scelta, si tratta di un rapporto che non si chiude. “Lavoreranno con lo stesso impegno di ieri, a nostro fianco per il bene della collettività”. Il sindaco ha poi assicurato la volontà di predisporre il bando di affidamento del servizio di Igiene ambientale per sette anni, ha rivendicato il successo per quanto riguarda l’assegnazione dei finanziamenti dei cantieri di servizio, nonostante le lentezze della Regione, lentezze anche per quanto riguarda il passaggio dalle Ato alle Srr. Infine ha rivendicato le azioni a tutela della spiaggia di Randello, principio che verrà ribadito in occasione della futura discussione in aula del Piano di utilizzo del demanio marittimo.
Alle 20 i lavori si sono spostati verso l’approvazione del Regolamento Comunale per l’applicazione dell’Imposta Unica Comunale (IUC). Atto al quale Sonia Migliore ha posto sei diverse pregiudiziali, tutte non accettate dal segretario generale Vittorio Scalogna, il quale ha comunque sottolineato che alcuni passaggi sarebbero stato perfezionati attraverso emendamenti già presentati da parte dell’Amministrazione. La tumultuosa discussione dell’atto ha registrato nuovamente il forte dissenso delle opposizioni che, ad eccezioni del Pd, hanno abbandonato i lavori. Dopo la discussione di 23 emendamenti, l’atto viene approvato coi voti dei Cinque stelle e della Nicita. Contrari i democratici Massari e D’Asta. Tre gli astenuti: Castro e Iacono di Partecipiamo, Ialacqua per Movimento città.