Rassegniamoci. L’estate, quella vissuta ai tempi delle nostre nonne non esiste più.
Perché? Perché è “cambiato il quadro generale rispetto agli anni scorsi e l’Anticiclone Atlantico, che impediva l’entrata nei periodi estivi di aria fresca e umida lasciando il posto al sole e al caldo, negli ultimi anni, ha smesso di posizionarsi in maniera stabile sull’Italia”, spiega Giampiero Maracchi, già Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr, in un approfondimento pubblicato dall’Ansa.
Ecco quindi la spiegazione “scientifica” del perché quest’estate non sentiamo (per fortuna?) tanto caldo come in passato:
“Da alcuni anni a causa del riscaldamento degli Oceani” prosegue Maracchi “l’Anticiclone si e’ spostato permettendo all’aria fresca e umida proveniente dall’Atlantico di entrare e portando giornate piovose ed umide”. Secondo il Direttore del Cnr la situazione meteorologica che stiamo vivendo in questa stagione è semplicemente frutto di un cambio di cicloni: “Quello Atlantico ha lasciato il posto al Libico, sempre più spesso negli ultimi anni le estati che hanno caratterizzato la fascia mediterranea sono state contraddistinte dalla latitanza dell’anticiclone oceanico delle Azzorre dal Mediterraneo, la figura barica termoregolatrice per eccellenza. Anche quest’anno, come vuole il trend degli ultimi 7-8 anni, l’alta pressione oceanica invece di distendersi con il proprio bordo orientale verso il mar Mediterraneo centro-occidentale, come avveniva spesso durante le classiche ‘estati mediterranee’ dei decenni scorsi – prosegue Maracchi – tende a rimanere relegata in pieno Atlantico.
La latitanza dell’anticiclone azzorriano permette l’ingresso del anticiclone sub-tropicale libico-algerino, fino al cuore del Mediterraneo, ma anche di profonde saccature, colme di aria fresca atlantica, che possono dare origine a intense fasi temporalesche, con fenomeni anche di forte intensità sulle nostre regioni centro-settentrionali”. Sarà quindi un’estate dominata perlopiù da fasi alterne: “A giornate umide e piovose si alterneranno giornate calde e intense ma brevi ondate di calore”, spiega Maracchi. Intanto quello appena trascorso è stato il giugno più caldo degli ultimi 135 anni, cioè da quando sono iniziate le rilevazioni, nel 1880. Stando ai ricercatori della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), la temperatura media combinata delle terre e degli oceani del Pianeta ha toccato i 16,22 gradi, 0,72 in più rispetto alla media del XX secolo, superando il precedente record del 1998.
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