“Non avrei problema alcuno a dare le dimissioni e difendere meglio il mio onore personale. Poi penso che ci troviamo a vivere in una condizione di cittadella assediata da speculatori. Da lupi che vogliono farsi passare per agnelli, da carnefici che vogliono recitare la parte di vittime”. Si riassumono così le prima parole pronunciate oggi dal sindaco di Scicli, Franco Susino, in una conferenza stampa appositamente convocata per chiarire i contorni dell’inchiesta che lo coinvolge. L’accusa, come ormai è noto, è di quelle pesanti: concorso esterno in associazione mafiosa. I fatti si riferiscono all’operazione “Eco” portata avanti dai carabinieri che ha coinvolti diversi esponenti di quello che sarebbe un gruppo mafioso associato ad un clan catanese. Secondo le accuse Susino avrebbe avuto contatti con uno degli arrestati, Franco Mormina ritenuto il capo, sia per quanto riguarda la nettezza urbana sia per l’affissione dei manifesti. Oggi il primo cittadino, accompagnato dal suo legale Cesare Borrometi e dall’avvocato dell’Ente di Via Mormino Penna, Bartolo Iacono, ha letto un documento nel quale spiega per filo e per segno la sua posizione: “La cosa più importante è quella di ripristinare la trasparenza e l’efficienza nella macchina amministrativa che abbiamo ereditato. Ho sentito paragoni con la Costa Concordia e con il capitano Schettino. Io però non abbandono la nave che affonda, anzi”, Il riferimento è anche al senatore M5S Giarrusso che recentemente aveva chiesto a gran voce le dimissioni di Susino. “ Ho chiesto al mio gruppo di volenterosi consiglieri e assessori se si sentissero pronto a lottare insieme a me per portare questa nave fuori dagli scogli. Tutti mi hanno ribadito il loro sostegno e la loro fedeltà. Gli speculatori vorrebbero fare con me quello che hanno fatto con il mio predecessore, Giovanni Venticinque. Ma non ci riusciranno. Porteremo in salvo questa nave”. Ha dati concreti in mano l’avvocato Iacono che annuncia come il Comune si ritenga persona offesa nei confronti di qualsiasi persona coinvolta nell’associazione mafiosa. “Con questo – ha precisato Iacono – il Comune di Scicli ha voluto chiarire sin da subito da che parte sta. Dalla parte della legalità e dei cittadini”. Uno dei capi d’accusa di questa inchiesta riguarda il fatto che la mafia avrebbe favorito, tramite accordi con la politica, l’assunzione di determinate persone vicine ai clan, tra queste anche il capo locale Franco Mormina. Perentoria la risposta dell’avvocato Iacono: “Basta leggere le date di assunzione dei soggetti in questione per capire la totale estraneità di questa amministrazione e del sindaco Susino in primis. Il sindaco vinse le elezioni nel mese di giugno del 2012. Le assunzioni sospette si riferiscono ad un periodo che va dal 2008 al gennaio del 2012. Il primo atto ufficiale della neo-amministrazione Susino per quanto riguarda l’emergenza rifiuti fu quello di nominare il funzionario più esperto, Guglielmo Spanò, ritenuto la persona ideale per affrontare la criticità. Alla fine del 2012 ci si rese conto di un’anomalia. Rispetto al capitolato d’appalto che prevedeva 28 lavoratori più 4, per così dire, supplenti che avrebbero dovuto sostituire i colleghi in caso di malattie o ferie, questi quattro, tra cui Franco Mormina, erano stati assunti a tempo indeterminato. Poiché il secondo semestre del 2012 fu caratterizzato dal tentativo di ripristinare la legalità e la trasparenza in un campo così delicato come la nettezza urbana, l’amministrazione comunicò da subito la non volontà di pagare per queste quattro unità in più rispetto al capitolato con effetto retroattivo a partire da gennaio 2012”. Motivazioni che, sempre secondo quanto dichiarato dall’avvocato, comparirebbero nella lettera di licenziamento recapitata ad inizio 2014 al Mormina. Quindi l’amministrazione vuole vederci chiaro su queste assunzioni repentine ed improvvise e non riconosce la validità del provvedimento, cominciando una lunga battaglia con la FP della CGIL che difende a spada tratta i lavoratori. “Abbiamo ricevuto attacchi da parte del sindacato, scioperi, proteste perché negavamo il lavoro a queste persone. Ma queste persone non avevano nessun diritto di avere quel tipo di contratto come ribadito anche nel nuovo contratto d’appalto stilato nel 2011 che porta ancora la dicitura 28+4, tra tempo indeterminato e supplenti”. Sono le parole di Susino che, nonostante gli ultimi giorni di certo non facili, è apparso abbastanza sereno e pacato nei toni come suo costume. Il sindaco ha ribadito quindi di non aver mai avuto contatti con i Mormina per la gestione del servizio di attacchinaggio dei manifesti confidando – parole sue – nella storia che gli darà ragione. “Ho considerato sempre la politica una cosa seria. Le dimissioni si richiedono per fatti politici comprovati, chiederli così è una forzatura. Continuerò ad avere la serenità necessaria per fare il sindaco. Mio padre, classe 1920, era un carabiniere vecchio stampo e mi ha insegnato ad andare avanti, a non chinare mai la testa ed ad avere fiducia nelle istituzioni”. Infine nessuna sorpresa da parte degli alleati: “Loro mi hanno ribadito che dobbiamo salvare l’onore, portare la nave fuori dalla secca. Saranno con me ed insieme usciremo vincitori per il bene di Scicli”.