Più di 600 licenziamenti e la disoccupazione in Sicilia aumenta, mentre diminuisce la portata del suo sistema scolastico.
In questo si traduce, nei fatti, l’ennesimo taglio alle cattedre deciso dal Ministero per l’Istruzione che riguarderà, da settembre, precari finora impiegati nell’organico di fatto (non, dunque, solo presenti nelle graduatorie dell’organico di diritto): si tratta per lo più dei supplenti, mentre qualche docente di ruolo che verrà messo in mobilità e trasferito.
Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato la circolare N. 41 attraverso la quale si rendono i posti relativi all’organico di fatto e di diritto per il prossimo anno scolastico 2014/2015: l’indicazione dei posti è suddivisa regione per regione e nella tabella sono indicate anche le variazioni rispetto all’anno scorso.
E si tratta di supplenti che questo lavoro lo fanno in alcuni casi da anni e anni e che, a questo punto, si sarebbero aspettati la stabilizzazione e non certo di essere messi alla porta, magari costretti a reinventarsi – almeno per il prossimo anno scolastico – un altro modo per sbarcare il lunario.
Il provvedimento dipende, in parte, dal calo della popolazione scolastica: l’anno prossimo in Sicilia ci saranno 5.409 alunni in meno rispetto a quelli effettivamente frequentanti nel 2013/2014. E così dalle scuole vanno via 504 cattedre e 113 posti di personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), per 617 posti complessivi (per una media di un posto perso ogni 9 alunni).
Si tratta peraltro di un dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove la popolazione scolastica risulta in aumento, tanto che l’organico di fatto del personale docente a livello nazionale a settembre resterà invariato e pari a 628.067 posti.