Le bollette idriche non sono più pazze. Ma la metà dei modicani non le paga

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Finalmente un po’ di chiarezza sulla questione delle bollette idriche a Modica, dopo “l’allarme” scoppiato in casa di tanti cittadini, all’arrivo di “bollette pazze” con, in alcuni casi, importi da migliaia di euro.

L’occasione è stata la mozione presentata da tutti e 12 i consiglieri di opposizione, “alla luce degli errori delle bollette dell’acqua 2013 che stanno interessando tanti cittadini”, con la richiesta all’Amministrazione “di emanare un provvedimento che preveda il rinvio al 31 ottobre della prima scadenza evitando l’applicazione delle sanzioni ai ritardatari, dando il tempo agli uffici di correggere gli errori, annullare le bollette errate e riemettere quelle esatte; di convocare urgentemente una riunione con i patronati per affrontare la questione; di ampliare gli orari di apertura al pubblico dell’ufficio”.

Tuttavia, a fronte della proposta dell’opposizione, il sindaco Ignazio Abbate ha voluto chiarire: “È bene che si sappia la verità. Il problema del canone idrico è un problema di anni e anni, che noi ci stiamo impegnando a normalizzare. Perché in città ci sono 23 mila canoni idrici e i dati storici dicono che nel 2011 ne sono stati letti solo 12.600, nel 2012 solo 11.600, nel 2013 solo 11.600 (e in questo caso addirittura la vecchia amministrazione ha pensato bene di esaurire nei primi sei mesi i budget per la Spm, il cui personale è addetto alle letture). Questo significa che per tutto questo tempo il carico del ruolo, pari a 4,2 milioni di euro, è stato solo a carico della metà di coloro che fruiscono del servizio. Dovevamo in qualche modo venir fuori da questa situazione e quindi, non essendo possibile, per mancanza di organico addetto, fare tutte le 23 mila letture, come la legge ci consente di fare in questi casi, abbiamo inviato le bollette per tutte le utenze tenendo conto di un consumo medio per ciascuna utenza.

Un consumo che si rivela aderente alla realtà per la maggior parte dei cittadini, che difatti stanno venendo a pagare. Chi ha ricevuto bollette con degli errori o si trova in situazioni per cui il contatore non è più attivo, basta inviare una comunicazione con un’autolettura o un’autocertificazione, via email o via fax o via posta, senza nemmeno bisogno di venire negli uffici: le bollette verranno immediatamente corrette o, nel caso, annullate, e poi noi ci riserveremo di inviare il nostro personale a verificare che le dichiarazioni fatte sono corrette. In ogni caso i cittadini hanno tempo fino al 31 ottobre per pagare e questo è già previsto nelle comunicazioni iniziali, scegliendo se pagare in un’unica soluzione o a rate e senza alcuna sanzione.
In questo modo metteremo ordine una volta per tutte e responsabilizzeremo i cittadini rispetto al servizio che ricevono. In ogni caso stiamo lavorando per modificare il sistema e installare i contatori elettronici, in modo che i cittadini andranno a pagare ogni tre mesi direttamente quello che consumano”.

Un metodo, quello del sindaco, fortemente contestato dall’opposizione. “Bisognava semmai inviare una comunicazione chiedendo ai cittadini di regolarizzare le loro posizioni entro un termine perentorio e solo dopo, semmai, provvedere a inviare le bollette con questo sistema”, hanno detto sia Tato Cavallino, sia Carmelo Cerruto, sia Vito D’Antona: “La scelta fatta è la peggiore e ha creato apprensione in migliaia di famiglie”.

“Il sindaco ha chiarito che si può pagare entro il 31 ottobre, senza sanzioni e inviando con tutta calma le proprie correzioni, quindi non c’è bisogno di fare tanti allarmismi”, ha replicato dalla maggioranza Luigi Giarratana.
Alla fine, i consiglieri di maggioranza hanno bocciato la proposta della minoranza: “La mozione presentata dai consiglieri dell’opposizione oggi” ha commentato il sindaco “è solo pretestuosa e prosegue nella direzione di tartassare sempre chi ha pagato, non affrontando il problema alla radice, ma rinviandolo sempre. L’Amministrazione e la Maggioranza continuano a muoversi nella direzione di far pagare tutti per pagare di meno”.