Palazzo degli Studi: punto e a capo.
Ricomincia da zero la lotta di studenti, docenti, genitori, ma anche ex allievi affezionati alla storica sede delle istituzioni scolastiche modicane, dato che a quanto pare la grande speranza legata ai finanziamenti del Governo per la messa in sicurezza dell’istituto sono andate in fumo.
Al comune di Modica non è ancora arrivato ufficialmente il decreto della Presidenza del Consiglio dei Minsitri con l’indicazione precisa degli stanziamenti destinati agli edifici scolastici della città nell’ambito del Piano scuole, una delle prime promesse del Premier, concretizzata con un fondo di 1 miliardo di euro su tre assi. Ma quel che è certo – e che emerge chiaramente dai documenti sulla distribuzione delle risorse pubblicati la settimana scorsa sul sito istituzionale di Palazzo Chigi – è che a Modica sono stati finanziati 19 interventi, per un totale di 408.832,73 euro, ma tutti sull’asse che Renzi ha definito con l’hashtag #scuolebelle, che riguarda finanziamenti per il decoro e la piccola manutenzione.
Nessuno è invece inserito nell’asse delle #scuolenuove, che prevede la costruzione di nuovi edifici scolastici, né in quello delle #scuolesicure, che prevede interventi di messa in sicurezza: proprio quest’ultimo avrebbe dovuto riguardare il Palazzo degli Studi di Modica, che si corre il rischio di dover chiudere o se non altro di non poter più adibire all’accoglienza delle classi del Liceo classico, proprio per l’incolumità dei ragazzi.
E il Comitato per la salvaguardia del Palazzo degli Studi, insieme agli studenti del Liceo classico “Campailla”, ha già preso posizione: “Manifestiamo la nostra più totale delusione” scrive il rappresentante d’istituto Christian Piccitto: “non solo per quanto riguarda la mancata concessione del finanziamento richiesto, ma anche, e soprattutto, per la non presa in considerazione della nostra lettera che, a marzo, abbiamo inviato al Governo. Questi due fattori proiettano un’immagine di totale disinteresse nei confronti delle istituzioni scolastiche che versano in condizioni di totale precarietà.
Diverse sono state le porte a cui abbiamo bussato, comprese quelle delle istituzioni locali, e malgrado qualche proposta che avrebbe potuto risultare fattiva per la ristrutturazione del Palazzo (poi non presa in considerazione da chi di dovere!), constatiamo ancora una vola il disinteresse da parte dei nostri rappresentanti politici”.
Tuttavia, conclude Piccitto: “Queste disattenzioni ci danno un’ulteriore convinzione della necessità di continuare la nostra legittima rivendicazione anche con azioni più eclatanti per il bene del Palazzo degli Studi e dell’intera Città di Modica”.
[Fonte: La Sicilia]