“Campagne sicure”: ritrovati mezzi agricoli per un valore di oltre 300mila euro

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Nell’ambito dell’operazione “Campagne sicure” la Polizia di Stato ha rinvenuto mezzi agricoli rubati del valore di oltre 300.000 euro. Gli agricoltori di Acate, Scicli, Marina di Ragusa, Vittoria e Santa Croce Camerina, sono ora nuovamente in possesso dei loro veicoli. Tre persone sono state denunciate per ricettazione e riciclaggio.
Ad alcuni trattori sono state però modificate le caratteristiche tecniche, per cui si ricercano coloro i quali abbiano denunciato il furto al fine di poter riaffidare loro i mezzi: gli interessati potranno rivolgersi alla segreteria della Squadra Mobile (tel. 0932.673696) per esaminare i veicoli e produrre i documenti che ne attestino la titolarità.

Ecco il comunicato della Squadra mobile:

La Polizia di Stato da mesi sta monitorando i furti nelle campagne ragusane, in particolar modo quello dei mezzi agricoli. Ricevute le denunce degli agricoltori ed appresa la loro forte preoccupazione per i danni subiti alle attività, gli investigatori della Polizia di Stato previo screening delle aziende agricole, individuavano una serie di obiettivi da controllare.

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I sospetti su alcuni soggetti italiani ed albanesi hanno portato gli operatori della Squadra Mobile ad effettuare diverse perquisizioni nelle campagne di Scicli, Marina di Ragusa, Santa Croce Camerina, Comiso e Vittoria.
Gli obiettivi controllati a campione hanno dato esito positivo, in pratica è stato appurato che i mezzi agricoli rubati venivano poi venduti con documenti di altri veicoli ormai fuori uso, o diversamente con carte di circolazione rubate ed apposizione di targhe denunciate come smarrite.
Al fine di risalire all’identità dei titolari, Ufficiali ed Agenti di Polizia hanno dovuto indagare non poco, partendo anche dai primi proprietari di 40 fa. Difatti i riciclatori, hanno utilizzato carte di circolazione di mezzi vetusti con decine di anni di immatricolazione ma hanno commesso l’errore di utilizzarli su veicoli di nuova generazione rubati pochi mesi fa. Ad un primo controllo tutto sembrava regolare in quanto la carta di circolazione era autentica ma apparteneva a mezzi agricoli rottamati clandestinamente; sul veicolo rubato venivamo impressi i numeri indicati nella carta di circolazione del vecchio mezzo rottamato clandestinamente e tutto all’apparenza sembrava “funzionare”, salvo non aver fatto i conti con la Polizia di Stato.
12 i veicoli rinvenuti (diversi trattori, 1 scooter, 1 furgone ed un 1 gruppo elettrogeno), parte dei quali già affidati ai proprietari; per alcuni invece bisogna ancora trovare i legittimi proprietari, in quanto i delinquenti hanno modificato le caratteristiche tecniche asportando del tutto il numero di telaio o applicandone uno nuovo su quello precedente.

L’operazione di questi giorni ha visto l’impiego di oltre 30 uomini in borghese della Squadra Mobile che contemporaneamente hanno fatto 10 perquisizioni nelle campagne di Acate, Scicli, Marina di Ragusa, Vittoria e Santa Croce Camerina.
L’attività ha permesso di denunciare per ricettazione e riciclaggio nel territorio di Acate L.A., albanese di anni 30 e la moglie DP.M., vittoriese di anni 28. Inoltre nelle campagne vittoriesi è stato denunciato A. EG. nato a Vittoria di anni 45.
Tutti i veicoli rivenuti sono stati rubati o rapinati ad imprese agricole locali e dagli accertamenti è emerso che i titolari delle aziende sono stati spossessati dei loro beni in alcuni casi con violenza perpetrata anche di notte.
Sono in corso accertamenti sulla titolarità dei beni rinvenuti e soprattutto per accertare se i ricettatori dei mezzi agricoli possano aver avuto un ruolo attivo nella commissione dei furti e delle rapine.
L’attività della Polizia di Stato rivolta a tutelare gli agricoltori della provincia ha permesso di rivenire diversi veicoli commerciali di ingente valore (circa 300.000 euro). Questo elemento è significativo di un probabile “mercato nero” dei veicoli rubati, pertanto si chiede a tutti gli imprenditori di denunciare i reati subiti e di rivolgersi alla Squadra Mobile per segnalare eventuali richieste estorsive successive ai furti subiti, cosiddetto “cavallo di ritorno”. Spesso i criminali fanno leva sulle difficoltà economiche degli imprenditori agricoli per offrire loro l’acquisto di veicoli di provenienza furtiva a buon prezzo o la restituzione dei beni a loro sottratti mediante il pagamento di denaro.