La Sicilia fa un passo nel presente.
O meglio: quasi tutta la Sicilia: già, perché la provincia di Ragusa, insieme solo a quella di Caltanissetta, resta esclusa dall’accordo tra la Regione e Unicredit finalizzato a introdurre la possibilità di pagare i ticket di ingresso ai Musei regionali utilizzando il Pos, dunque mediante carte di credito e bancomat, per agevolare i turisti e per limitare l’uso del contante nelle biglietterie, sempre più spesso a rischio rapine.
Sono dodici, in tutto, i siti regionali che beneficeranno della novità presentata ieri mattina a Palazzo Abatellis a Palermo dall’assessore dei Beni culturali Giusi Furnari e dal responsabile della regione Sicilia di UniCredit Giovanni Chelo. “La volontà della Regione è di modernizzare il sistema, ma anche di rendere più sicuro ed efficiente il servizio di biglietteria dei principali siti archeologici siciliani“, ha commentato l’assessore Giusi Furnari. “Meglio tardi che mai ma il nostro sistema museale necessita di politiche solidali per invogliare le visite”.
Dodici, ma solo in sette province: a Catania i teatri Romano e Odeon; a Palermo San Giovanni degli Eremiti, Palazzo Abatellis e il Chiostro di Monreale; nella provincia di Trapani i parchi archeologici di Segesta e di Selinunte; ad Agrigento il Museo Archeologico; a Siracusa il Museo Paolo Orsi e l’area della Neapolis; nella provincia di Enna la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina; nella provincia di Messina il Teatro Antico di Taormina e il Museo di Isolabella.
L’iniziativa verrà estesa in futuro, capillarmente, a tutti i siti archeologici e ai principali
musei dell’Isola. Attualmente le presenze nei beni culturali siciliani sono in aumento, con 3,7 milioni di visitatori nel 2013 (in aumento dell’1,85% rispetto all’anno precedente) e gli incassi provenienti dalle biglietterie hanno fatto segnare +19% (+14,5% i visitatori paganti).
“È l’inizio di un processo più ampio di miglioramento dei servizi ai fruitori dei siti che interesserà gradualmente tutti i beni culturali gestiti dalla Regione siciliana”, ha promesso l’assessore Furnari. E speriamo che si riferisca a “tutti” quelli di “tutta” la Sicilia.