Torna a riunirsi mercoledì 2, nel pomeriggio alle 18.00, il Consiglio comunale di Modica e questa dovrebbe essere la volta buona per esaminare e approvare il conto consutivo: il punto era stato incardinato, tra non poche polemiche, già lunedì pomeriggio, ma il ritardo con cui è arrivata la relazione del Collegio dei revisori dei conti ha convinto alla fine anche la maggioranza a concedere a tutti un tempo ragionevole per esaminare gli atti.
Nella prima seduta c’è stato, tuttavia, il tempo per le relazioni dell’Amministrazione e del Collegio. “Mi sento di definire lusinghiero il risultato finale di questo rendiconto”, ha detto l’assessore al Bilancio Enzo Giannone: “Un rendiconto su cui incidono due fattori: l’insediamento della nuova amministrazione e la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario.
Riduciamo il disavanzo di amministrazione da 24.003.856,51 a 17.276.687,50 euro, grazie ad un avanzo sulla gestione di competenza di 5.634.883,06 euro e a un saldo di 1.092.285,95 euro nel riaccertamento dei residui. Mi preme sottolineare che che i risultati della gestione del 2013 sono in linea col piano di riequilibrio finanziario e che, sul lato della spesa, l’amministrazione ha fatto scelte precise: le manutenzioni, i servizi sociali, la promozione culturale. Il nostro scopo è quello di risanare l’ente, ma anche di promuovere lo sviluppo della città”.
Il parere del Collegio dei revisori dei conti è stato in effetti favorevole, seppur limitatamente ai risultati della gestione finanziaria; relativamente alla parte economico-patrimoniale, il parere favorevole è invece condizionato alla correzione di alcuni dati, per cui il Collegio ha raccomandato all’Amministrazione di rinnovare i software a disposizione degli uffici. Complessivamente, è chiaro che il rendiconto 2013 è pesantemente condizionato dall’entrata di oltre 40 milioni di euro, frutto dell’anticipazione di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti, di cui 31,5 milioni di euro erano già stati spesi alla data del 31 dicembre.
Un altro dei dati principali che emergono dalla relazione è l’analisi dell’attuazione del Piano di riequilibrio finanziario, che i revisori hanno l’obbligo di tenere sotto controllo, sebbene non sia ancora stato approvato dal Ministero e dalla Corte dei Conti: lo scostamento risulta in effetti davvero minimo ed equilibrato tra entrate (1,58%) e uscite (1,13%).
[Fonte: La Sicilia]