Prima tappa: Pozzallo. Anche il nuovo manager dell’Asp Maurizio Aricò ha messo l’emergenza immigrazione in cima alla lista delle sue priorità, per quanto riguarda in modo specifico la questione sanitaria, ma non solo. Dopo essersi insediato oggi, la sua prima visita istituzionale è stata oggi pomeriggio al sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna “per far sentire la vicinanza dell’Azienda Sanitaria ad un Comune provato da una situazione estremamente difficile e stremante”.
“Sono qui oggi per rendere omaggio ed esprimere solidarietà al primo cittadino di una comunità che sta facendo dell’accoglienza verso i migranti un punto di eccellenza”, ha detto il direttore generale al sindaco “prendersi cura delle persone in condizione di maggiore fragilità, non può lasciarci indifferenti. Una comunità attenta alle persone migranti è una comunità che si arricchisce e si sviluppa”.
“Ho conosciuto un uomo delle istituzioni con uno sguardo carico di un’umanità straordinaria, mi sono complimentato per quello che sta facendo ed ho messo a disposizione l’Azienda per l’aiuto e conforto che potrà dara nella difficile situazione”.
L’incontro è stata anche l’occasione per ribadire il suo pensiero sulla gestione, non solo sanitaria, dell’emergenza immigrazione di queste ultime settimane: “La gestione degli aspetti sanitari legati all’emergenza immigrazione sono stati finora gestiti con una dedizione, una competenza, una disponibilità che non hanno precedenti e questo è molto ben noto al sistema della sanità regionale”, ha detto Aricò, che tuttavia ha immediatamente precisato: “Questo problema però non può essere abbandonato sul tavolo della sanità provinciale, ma nemmeno su quello della sanità regionale, o nazionale. Il problema è continentale e a tale livello va affrontato. Non esiste la possibilità di piegare la vita delle persone agli equilibri politici o alle esigenze economiche.
Il Governo Renzi ha già posto la questione all’Europa in un modo che ritengo chiaro e adeguato, ma è chiaro che sarà proprio il semestre europeo l’occasione per affrontare la questione: se qualcuno dovesse dimenticarlo, assicuriamo che Ragusa lo ricorderà molto bene“.
Più in generale, ha concluso Aricò: “Chiarisco che se qualcuno vuole far profitto scaricando gli oneri di questo problema solo sui cittadini della provincia di Ragusa, diciamo che costoro hanno sbagliato indirizzo: qui smettiamo di essere medici e diventiamo politici. Nessuno pensi di poter utilzizare il nostro buon cuore per perpetuare quello che è un vero e proprio obbrobrio sociale e politico”.
E proprio Pozzallo ricorda con una fiaccolata i 45 migranti arrivati in porto morti nella stiva di un barcone. La popolazione scende in strada sabato sera, su appello e iniziativa del sindaco Luigi Ammatuna, dalle 20,30. Il corteo parte dal lungomare Pietre Nere per arrivare alla chiesa madre, per una preghiera comune.
La fiaccolata “è multiculturale e aperta ad altri culti religiosi”. Il Comune si è detto pronto ad ospitare nel cimitero le salme, se dovessero essere seppellite in Italia.