Il sindaco Abbate fa orecchie da mercante e il Partito Democratico torna ad incalzarlo: nessuna risposta, infatti, è arrivata finora all’interrogazione presentata dal consigliere Ivana Castello in merito allo squilibrio di bilancio che si sarebbe determinato a causa di una “alterazione” degli stanziamenti sul capitolo delle manutenzioni (passati nel volgere di un giorno da 237 mila a 2 milioni di euro).
Adesso l’intero gruppo del Pd, formato – oltre che da Castello – da Giovanni Spadaro e Carmelo Cerruto, ha ripresentato la stessa interrogazione, chiedendo però stavolta “un’immediata risposta scritta alle questioni in essa sollevate” e rivolgendo “un appello al collegio del Revisori dei Conti, nella qualità di organo tecnico garante del rispetto delle norme di contabilità pubblica, affinché possa dare un contributo chiarificatore alla problematica sollevata”.
Proprio mentre si apre in Consiglio comunale la sessione di bilancio, il Pd torna a chiedere in modo particolare “se è legittimo che il bilancio del Comune si presenti” anche solo temporaneamente “non in pareggio tra entrate e uscite”, dato che alla data del 30 maggio c’era uno squilibrio di 1,7 milioni di euro, e tutto quanto ne consegue: perché sarebbero state modificate le poste previste nel bilancio 2013, in base a quale norma sia stato possibile superare il vincolo dei dodicesimi e “se non appaia palese” al di là delle valutazioni preminenti riguardo alla legittimità degli atti “che tale modus operandi sia in netta controtendenza rispetto alla necessità di tenere sotto controllo gli equilibri finanziari”.