Sgominata all’alba di stamani una gang di adolescenti, tre marocchini e un modicano, tutti ventenni residenti nella Città della Contea per spaccio di sostanze stupefacenti, anche a minorenni, estorsione in concorso degenerata in rapina aggravata. Uno dei quattro si trova agli arresti domiciliari, gli altri hanno l’obbligo di firma. I fatti sono riconducibili alla sera prima della domenica di Pasqua.
In un vicoletto di Modica bassa, i quattro avrebbero accerchiato un gruppo di tre studenti minorenni. Prima li avrebbero minacciati verbalmente, poi presi a schiaffi, facendosi consegnare i cellulari di ultima generazione in loro possesso quale risarcimento, a loro dire, delle spese legali che uno dei tre marocchini, quello con precedenti, avrebbe sostenuto dopo essere stato arrestato per spaccio. Arresto che a suo dire sarebbe scaturito a seguito di una denuncia da parte di un loro amico che avrebbe acquistato della marijuana.
Allo stesso, nelle settimane antecedenti, avrebbe intimato la consegna di circa 200 euro per le spese legali, minacciandolo con degli schiaffi per indurlo al pagamento. Il minore, spaventato, non avrebbe dato seguito alla richiesta e nei giorni successivi avrebbe evitato di incrociarlo. Da qui scaturirebbe l’incontro avvenuto la sera prima della domenica di Pasqua, con il gruppetto di amici minorenni, accerchiati e minacciati, con violenza. Il giorno dopo i ragazzi, per timore di ulteriori problemi, avrebbero addirittura evitato di raccontare l’accaduto ai genitori, sostenendo di aver perso i cellulari. Ma la verità poco dopo è venuta a galla. E così la stessa mattina di Pasqua i genitori si sono recati alla caserma dei carabinieri per sporgere denuncia sull’accaduto.
Dall’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma di Modica, è emerso come ci fosse un collegamento tra le attività di spaccio di stupefacenti della gang e la rapina subita dai minori. Nel volgere di poco, acquisendo anche materiale fotografico per il riconoscimento dei presunti componenti della gang, i militari li hanno rintracciati.
Ricorrendo i rischi di inquinamento probatorio da parte degli indagati e il pericolo di reiterazione dei reati, il G.I.P del Tribunale di Ragusa, ha emesso l’ordinanza della misura cautelare, sottoponendo il marocchino già gravato da precedenti condanne, agli arresti domiciliari, mentre i restanti componenti della gang, incensurati, sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria.
Non è escluso, ma si tratta di un’ipotesi investigativa da parte dei militari che i quattro possano essere coinvolti in altri episodi simili, al momento non denunciati, magari per il timore da parte delle vittime di possibili ulteriori ritorsioni.