Il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea per la riduzione di CO2, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’aumento della quota di utilizzo delle fonti rinnovabili, qui passerà attraverso il Patto dei sindaci che verrà denominato “Modica 2020”.
La Giunta municipale modicana nei giorni scorsi ha approvato una delibera che contiene uno schema di accordo tra amministrazioni pubbliche per disciplinare lo svolgimento di attività di interesse comune in questa materia: l’obiettivo è, in sostanza, realizzare una collaborazione tra Comuni per la partecipazione al programma di assistenza tecnica e finanziaria promosso dalla commissione europea di cui al Patto dei sindaci, un patto che qui dovrebbe vedere Modica capofila di una aggregazione più ampia con cui lavorare almeno fino al 2020.
Il Patto dei Sindaci “Modica 2020”, qualora effettivamente si riesca a concretizzare questa aggregazione di Comuni, dovrebbe innanzitutto dotarsi del Piano d’azione per l’energia sostenibile – il cosiddetto Paes – per individuare nel dettaglio le azioni volte alla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2.
L’adesione stessa al Patto dei Sindaci, infatti, comporta per l’Amministrazione comunale l’impegno formale a ridurre di almeno il 20% le “emissioni climalteranti” derivate dai consumi energetici sul territorio. E secondo lo schema di accordo proposto dal Comune di Modica, il Paes dovrà essere predisposto dalle Amministrazioni comunali aderenti entro 12 mesi dalla deliberazione dei adesione al Patto dei Sindaci.
Il Paes dovrà poi contenere anche il cosiddetto “inventario di base delle emissioni”, su cui saranno individuati e calcolati gli obiettivi di riduzione. Una volta in vigore, dovrà essere monitorato e aggiornato con una cadenza non superiore a due anni, predisponendo specifici rapporti di attuazione.
La bozza di accordo prevede già sin d’ora la possibilità, per gli enti che non abbiano al proprio interno personale competente e disponibile per l’espletamento delle attività di ricerca e consulenza necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Patto dei Sindaci e del Paes, di avvalersi di competenze tecniche e scientifiche e delle strutture di altri enti aderenti all’accordo.
“L’impegno assunto a livello europeo attraverso l’adesione al Patto dei sindaci” si legge nella delibera “potrà essere raggiunto solo se lo stesso sarà condiviso dagli stakeholders locali, dai cittadini e dai loro raggruppamenti. I governi locali, quali amministrazioni più vicine ai cittadini, possono e devono a tal fine coordinare le azioni e realizzare esempi concreti in tale ambito”.
[Fonte: La Sicilia]