Continua la protesta dei consiglieri di opposizione (Lo Destro, Migliore, Tumino, Mirabella, Marino, Morando, Laporta, Chiavola) e dei lavoratori della ditta Busso, quelli ormai contraddistinti dall’allegato C contenuto nel bando di gara di igiene ambientale formulato dal comune di Ragusa. L’aula consiliare rimane occupata da ieri mattina. “Un gesto non strumentale ma necessario” hanno dichiarato i consiglieri in conferenza stampa “affinché il sindaco ritorni sui suoi passi e in autotutela ritiri il bando relativo alla gestione dei rifiuti. È ancora in tempo, mancano 4 giorni”.
Le opposizioni in coro ribadiscono che la protesta riguarda sia la tutela occupazionale dei dodici lavoratori, ma anche una serie di incongruenze che rischierebbero di esporre l’ente comunale a ricorsi. In tal senso si parla di 5 ditte che già avrebbero hanno fatto ricorso al TAR, così come i lavoratori. Oltre a questo aspetto, nel corso dell’incontro coi giornalisti, si è fatto accenno ad una strategia anomala seguita dall’Amministrazione Piccitto nel settore Ambiente. A partire dalla questione ARO, per poi proseguire con il Piano di Intervento, atto al centro di un pre-contenzioso acceso dall’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici. Ed ancora, la serie di proroghe concesse all’attuale ditta incaricata del servizio di raccolta dei rifiuti e la mancata redazione del bando settennale. Percorso che ha portato alla discutibile scelta di emanare un bando per un periodo fortemente limitato, soli 6 mesi, prorogabile di altri 6. “Un tempo – hanno spiegato i consiglieri in protesta – che non permetterebbe alle ditte di rientrare delle spese iniziali”.
Questioni riportate anche al Prefetto di Ragusa che stamane ha intanto ricevuto il sindaco ed i rappresentanti della CGIL.
Oltre alle scelte intorno alla questione occupazionale, scendendo nel dettaglio del bando di gara, i consiglieri evidenziano la rimozione del servizio notturno, un ridimensionamento dei mezzi richiesti ed un obiettivo di raccolta differenziata non solo impossibile da centrare ma sostenuto da cifre relativa ai chilogrammi di rifiuti giornalieri raccolti che non collimano tra loro. Inoltre il bando sarebbe illegittimo perché non pubblicato in Gazzetta ufficiale, in violazione articolo 66 del Codice Appalti, e perché nel documento l’Amministrazione indica nominalmente i dipendenti di una impresa privata, le forme di rapporto e chi deve esserne estromesso, esercitando una potestà non attribuita dall’ordinamento a nessuna amministrazione. “Noi non abbiamo ancora capito se il sindaco sia inconsapevole oppure consenziente alla regia – chiudono – che a nostro parere sta sopra di lui“.
Non si ritiene di sostenere però la via scelta dalla CGIL che nella giornata di ieri ha provveduto a segnalare la questione alla Direzione Antimafia Nazionale e Regionale.